Il primo ministro greco ha promesso di rispettare i piani sui tagli richiesti per ricevere il salvataggio finanziario dall'UE. Tutte le nazioni europee, con la Germania in testa, hanno insistito affinché i colloqui venissero congelati fino al termine della votazione.
L'appello del presidente Tsipras
La volontà di tenere il referendum previsto per domenica è nata nonostante la contrarietà del primo ministro, Alexis Tsipras. A suo dire, il referendum potrebbe creare ulteriori contrasti con l'Unione Europea e creare un forte scontento all'interno del popolo greco.
Il paese, ormai, è completamente tagliato fuori dai piani finanziari dell'Europa e rischia seriamente di essere la prima nazione a essere estromessa dalla Moneta unica. Le parole del primo ministro ellenico lasciano ben pochi dubbi. Ecco quanto dichiarato ai Media del suo paese: "Bisogna assolutamente votare 'No' in questo referendum. Ovviamente, scrivere no, non vuol dire voltare le spalle all'Europa e uscire dall'euro. Votare no significa soltanto tornare a quei valori che hanno sempre contraddistinto la Grecia in Europa".
Questo è quanto affermato da Tsipras in un accorato messaggio televisivo: "Cari connazionali, questo deve essere un passo decisivo per condurci verso un accordo migliore.
A dimostrarlo c'è l'annuncio delle consultazioni in cui, la Grecia, ha ricevuto proposte decisamente più interessanti; a cominciare dalla ristrutturazione del debito".
Anche la Merkel gioca d'attesa
Le convinzioni di Tsipras, senza ombra di dubbio, sono orientate verso la volontà di ottenere le concessioni scaturite da un'eventuale vittoria del no al referendum di domenica.
Di fatto, però, l'unico accordo tra il leader greco e i suoi creditori, è quello relativo ai nuovi aiuti. Un principio già ribadito anche dal cancelliere tedesco Angerla Merkel. Non ci rimane che attendere è capire come finirà questa domenica greca. Il tempo scorre e, ormai, un intero popolo ha bisogno di risposte; non soltanto quello ellenico. Tutta l'Europa vuole conoscere il proprio futuro.