Cartelli con scritte come "Fermate a Trump" e “Vergogna May" hanno accompagnato decine di migliaia di britannici che si sono trovati per strada in più di 20 città del Regno Unito, per manifestare contro la decisione del neo presidente americano dell'entrata negli Stati Uniti di cittadini provenienti da sette paesi musulmani.

D'avanti a Downing Street si leggevano cartelloni con scritte dai toni molto forti come: " Mai dare la mano ad un fascista" oppure "Theresa May la storia ti osserva “. Tutti rivolti al primo ministro inglese affinché capisca che l'amicizia con Trump non trova d'accordo il popolo che non intende diventare complice dei soprusi da parte del presidente americano.

Il clamore popolare contro l'avvicinamento di May a Trump e l’annunciata visita di Stato di quest'ultimo la prossima estate ha scaldato li animi dei britannici. Infatti più di un milione di cittadini hanno firmato la petizione per sospendere l'invito al presidente nordamericano.

La pressione politica sul premier andò a più, col leader dell'opposizione laburista Jeremy Corbyn sommandosi alla petizione e decine di deputati reclamando un dibattito d'urgenza in Westminster. Il primo ministro scozzese, Nicola Sturgeon, ricordò a May che "la relazione costruttiva con gli Stati Uniti deve essere fondata su valori democratici e le azioni che intende portare a termine il presidente Trump vanno contro questi valori e per cui ritenute inaccettabili.

Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, chiese la cancellazione della visita al Regno Unito finché Trump non sospenda il polemico ordine esecutivo. "Il premier deve fargli sapere che le sue azioni sono inaccettabili", calcò Khan, primo sindaco musulmano di una capitale europea. "La città di Londra non può tendergli il tappeto rosso finché quella proibizione segue in piedi", concluse.

Sta chiaro che Trump è disposto a rivivere l'eterna luna di miele tra Margaret Thatcher e Ronald Reagan, e costruire un nuovo asse Washington-Londra, come contrappunto all'asse Bruxelles-Berlino.