L'Unione Europea sta accelerando i progetti in Libia per limitare il flusso di migranti sulle coste europee, tali misure prevedono un aumento dei campi di accoglienza in Africa e inoltre una formazione specifica per la guardia costiera libica, oltre ad altre misure già previste. La gestione dell'emergenza è resa più difficile dalla condizione in cui versa lo stato libico dal 2011, anno della disfatta del colonnello Mu'ammar Gheddafi.
Da allora nel paese vige il caos, nemmeno l'instaurazione di un governo amico alle Nazioni Unite ha garantito che un equilibrio politico e sociale venisse ristabilito in Libia. Tale condizione aumenta i casi di corruzione e lascia ai signori del traffico di esseri umani un ampio spazio di manovra.
L'inverno e i migranti
I portavoce dell'UE hanno dichiarato che tale misure sono necessarie per far fronte alla prossima primavera, periodo in cui si prevede che i flussi migratori aumenteranno. In verità il freddo non ha fermato il traffico clandestino; dall'inizio del 2017 i migranti approdati sulle coste del Mediterraneo sono più di 700, è un numero importante se paragonato allo stesso periodo dell'anno precedente il cui numero era di 268.
Il 2016 è stato un anno record con 181.000 arrivi rispetto ai 153.000 del 2015, mostrando un aumento preoccupante.
L'Unione Europea e l'emergenza
“Stiamo facendo quanto possibile, sarà sufficiente per far fronte alla situazione? No” questo quanto affermato da un portavoce dell'Unione Europea, mostrando ancora una volta l'incapacità di incontrare una soluzione efficace a tale emergenza. La Chiesa Valdese, con il suo progetto di “Corridoi Umanitari”, ha dato un esempio di come esistano mezzi efficaci per contrastare tale emergenza. Il progetto prevede viaggi sicuri e controllati per i migranti, tali viaggi garantiscono un controllo effettivo del flusso da parte degli stati nel mediterraneo, mostrando come sia possibile attuare una lotta efficace al traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Questa settimana i leader del UE sono riuniti a Malta per discutere anche dell'emergenza Mediterraneo e situazione libica, un comunicato congiunto è atteso come esito di questo meeting.