Dopo il recente annuncio dell’aumento del budget militare di Mosca, e il successivo, analogo annuncio fatto dal presidente americano Trump (che aveva anche erroneamente parlato di un attentato in Svezia), anche Stoccolma corre ai ripari. La situazione di risveglio militare sta contagiando tutto il Nord Europa: nel 2015 la leva obbligatoria è stata introdotta anche dalla Lituania, e, adesso, anche la Germania potrebbe valutare iniziative simili.

La Svezia e i due secoli di pace

La Svezia è vista da tutto il mondo come un paese pacifista e neutrale, una definizione che si è guadagnata con una politica non violenta volta alla risoluzone pacifica dei conflitti (interni e internazionali), con l'astensione da conflitti bellici per oltre duecento anni, e con la decisione di non immischiarsi negli affari della NATO (Organizzazione del Trattato Nord Atlantico), alleanza a cui la Svezia ha scelto di non partecipare.

Un preambolo, questo, che, agli occhi degli altri paesi, rende ancora più scioccante la decisione di Stoccolma di ripristinare la leva obbligatoria. Il ministro della Difesa svedese Peter Hultqvist ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla decisione del governo, sottolineando soprattutto che 'La situazione della sicurezza è cambiata', il motivo principale per cui 'Il governo vuole un metodo di reclutamento più stabile e intende aumentare la nostra capacità militare'. La leva obbligatoria era stata introdotta per la prima volta nel paese nel lontano 1901, ma era stata sospesa sette anni fa, nel 2010, in quanto ritenuta inadeguata alla formazione di un esercito moderno.

Le cifre del servizio militare svedese

Il servizio militare obbligatorio dovrebbe divenire effettivo a partire dal primo gennaio 2018, in seguito a cui saranno mobilitati ben quattromila giovani svedesi all'anno. La leva obbligatoria riguarda gli svedesi nati dal 1999 in poi, che in realtà ammonterebbero a tredicimila. Fra questi, a partire da luglio 2017, verranno selezionati solo coloro che saranno giudicati idonei al servizio militare.

Il governo di sinistra e l'opposizione di centro-destra sono riusciti a raggiungere un'intesa sul testo di legge, che adesso dovrà essere approvato dal Parlamento.

'Dimostrazione di forza russa a lungo sottostimata'

La decisione della Svezia è senza dubbio una reazione alla politica estera adottata da Putin, che sta nuovamente puntando all'espansione, creando un disequilibrio ancor maggiore in un'Europa già provata da forti problemi economici e dalla sempre crescente paura per lo straniero.

Wilhelm Agrell, un'esperto di politica svedese, a tal proposito ha dichiarato 'La nuova situazione della sicurezza è una realtà che si esprime soprattutto sotto forma di una dimostrazione di forza russa che a lungo è stata sottostimata', e che adesso, stando alle scelte compiute dal governo svedese, non è più il caso di sottovalutare.