In un momento in cui l'Italia si muove da protagonista nello scenario internazionale del G7, i Balcani occidentali confermano una notevole rilevanza strategica. Ancora di più in vista del vertice a loro dedicato, in programma il 12 luglio a trieste. Motivi di carattere storico e non solo, anche umani e geografici fanno dei Balcani una parte importante dello spazio europeo. In tale contesto sono forti e radicati i vincoli con l'Italia. Concetti sottolineati in una nota apparsa sul sito internet della Farnesina, dopo l'incontro tenutosi a Villa Madama mercoledì scorso.
Fronte comune contro il terrorismo
I Balcani vanno coinvolti nelle sfide comuni, su tutte quella contro il terrorismo. Un tema che richiede l'impegno di tutti, nessuno escluso. I recenti, drammatici, fatti di Manchester lo ribadiscono ancora una volta. Dalla Farnesina evidenziano che "la domanda di europa nei Balcani è forte". Per quanto criticata, dunque, l'Europa mantiene un certo appeal, per valori, "dinamismo economico" e per "la sua vocazione a esportare pace" e, quindi, "stabilità". C'è un filo ideale fra la Dichiarazione di Roma e quella che sarà adottata a Trieste. Un'Europa in grado di rinnovarsi sarà anche "meglio attrezzata" per accogliere prossimamente i Paesi dei Balcani occidentali.
Dal sito ministeriale si punta l'attenzione pure un altro aspetto: "Anche la domanda di Italia è forte". Un Paese che piace per la capacità di dialogare: in tutti gli Stati in questione, l'Italia è "il primo o il secondo partner commerciale". La zona considerata comprende circa 20 milioni di cittadini: Macedonia 2 milioni e 58 mila, Montenegro 625 mila, Albania 3 milioni e 162 mila, Serbia 7 milioni e 186 mila, Bosnia ed Erzegovina 3 milioni e 852 mila, Kosovo, un milione e 804 mila.
Opportunità per la città giuliana
Il vertice rappresenterà una grossa opportunità per tutti, soprattutto per Trieste, considerata la "porta d'accesso all'Europa" per l'area a cui si fa riferimento. Oltre 200 mila abitanti, capoluogo del Friuli Venezia Giulia, Trieste è il quindicesimo comune italiano per popolazione, "ponte" fra Europa occidentale e centromeridionale.
Il suo porto, il più grande e importante d'Italia, è uno degli snodi marittimi più importanti a livello europeo.
L'impegno dell'Italia
L'incontro di Villa Madama, di preparazione al vertice triestino, ha confermato che l'Italia sosterrà con determinazione la prospettiva europea dei Balcani, impegnandosi anche a favorire il processo di modernizzazione e di consolidamento democratico, fondamentale in tale direzione. il ministro Alfano ha incoraggiato i colleghi a superare la retorica del passato, andando oltre le logiche che dividono, e a fare un salto di qualità con una maggiore cooperazione.
Progetti di sviluppo in primo piano
Al vertice di Trieste prenderanno parte i rappresentanti di sei Paesi balcanici: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia.
Parteciperanno anche Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Slovenia, Austria e Croazia. Si parlerà di sviluppo di progetti infrastrutturali, integrazione economica, formazione dei giovani, proprio nel trentennale di Erasmus, acronimo di European region action scheme for the mobility of university students, un programma di mobilità studentesca dell'Unione europea, creato nel 1987. L'Italia "porterà in dote" iniziative riguardanti le piccole e medie imprese e la cooperazione nel contrasto alla corruzione. Da Trieste, quindi, può passare anche il rilancio dell'Unione europea, con l'impegno dei Balcani occidentali, in vista dell'adesione al progetto comune. Il summit nel capoluogo giuliano seguirà quello dello scorso anno tenutosi a Parigi.