Che il vecchio continente stesse invecchiando lo sapevamo già. Adesso arriva la fotografia di Eurostat che vede in Europa una popolazione residente di oltre 27 milioni di ultra 80enni. E con l’Italia al primo posto. Infatti, circa il 6,7% della popolazione italiana ha spento già almeno 80 candeline a fronte di una media UE del 5,4%. Tuttavia, per questa fascia di età, nel nostro Paese l’aspettativa di vita è mediamente di 9,5 anni (8,4 per i maschi e 10,2 per le donne). Meglio di noi Lussemburgo (9,8), Spagna (9,9) e Francia (10,5).

Un Continente che invecchia

Dal 2006 al 2016 gli ultraottantenni in Europa sono aumentati di 7 milioni, passando dal 4,1% al 5,4% della popolazione e raggiungendo la ragguardevole cifra di 27,3 milioni. In pratica, nel vecchio continente 1 abitante ogni 20 ha più di 80 anni. Sono questi i numeri presentati dal rapporto Eurostat, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone Anziane, che si è celebrata 1° ottobre. Sono numeri che vanno letti sempre in senso relativo, ovvero se da una parte si vive più a lungo dall’altra si fanno sempre meno figli. La combinazione di questi due fattori fa sì che la “percentuale” dei residente avanti con gli anni continua ad aumentare. Un altro aspetto da notare è la differenza tra un Paese e l’altro, dove troviamo l’Irlanda con il 3,1% della popolazione che ha superato gli 80anni mentre in Italia la percentuale è più che doppia (6,7%).

Altro dato è quello tendenziale. A parte Svezia e Norvegia che negli ultimi 10 anni hanno fatto registrare un lieve calo (-0,5 e -0,3 rispettivamente), in tutti gli altri Paesi la vita media si è allungata, fino a far registrare un aumento percentuale di ultra80enni superiore al 2% come in Grecia (2,4%) e Lituania (2,1%) mentre la media UE-28 è stata di 1,3%.

In Italia, in 10 anni, gli ultra 80enni sono aumentati dell’1,6%.

E l’aspettativa di vita?

Per questa fascia di popolazione i numeri possono differire rispetto a quelli della popolazione in generale. Infatti l’Italia, con 9,5 anni (8,4 per i maschi e 10,2 per le femmine) al pari della Finlandia, cede il passo a Francia, con 10,5 anni (9,2 per i maschi e 10,4 per le femmine), Spagna, con 9,9 (8,8 maschi e 10,7 femmine) e Lussemburgo, con 9,8 (8,8 uomini e 10,5 donne).

Nei 28 Paesi dell’UE la media è di 9,2 (8,3 maschi e 9,8 femmine) mentre nei 19 Paesi dell’area euro è di 9,5 (8,5 maschi e 10,1 femmine). Ultimi, in termini di aspettativa di vita, si collocano Croazia e Romania (7,4 anni), Armenia (7,2), Bulgaria (6,9) e Georgia (6,8).

Un dato generale è che nei Paesi del sud tendenzialmente si vive più a lungo. Infatti i dati relativi all’anno 2016 vedono una popolazione anziana del 6,7% in Italia, del 6,5% in Grecia, del 6,0% in Spagna e del 5,9% in Portogallo. Nei Paesi del centro-nord Europa le percentuali di anziani sono leggermente inferiori, in Germania sono il 5,8%, in Liechtenstein 3,4%, in Irlanda 3,1%, in Slovacchia 3,2%. A questa regola fanno eccezione Paesi come Cipro che, nel cuore del mediterraneo, ha popolazione di over 80enni del 3,3%.

Anche in Turchia, Paese nel Mediterraneo anche se non UE, la popolazione anziana è solo l’1,7%.

Indipendentemente dai numeri assoluti, in tutti i singoli Paesi dell’UE, le donne hanno sempre un’aspettativa di vita superiore agli uomini. Da notare comunque che questa forbice tra uomini e donne, negli ultimi 10 anni, si è assottigliata anche se le donne rappresentano ancora i due terzi (64%) della popolazione anziana del nostro Continente.