Bonus bebè 2014: tanta la confusione delle famiglie italiane sul funzionamento del Fondo per i nuovi nati. Il governo Letta, nella Legge di stabilità approvata a fine 2013, aveva confermato lo stanziamento di nuove risorse (precisamente 30 milioni di euro) per questo strumento.

Ma la crisi di governo, con il passaggio di consegne a Renzi, ha fatto slittare la presentazione del decreto attuativo che dovrebbe fissare le modalità di funzionamento del bonus a livello nazionale.

Quindi, al momento, la situazione è quella di un Bonus bebè 2014 bloccato a livello nazionale, ma attivo e richiedibile in alcune regioni, e precisamente in Piemonte, Lombardia, Toscana e Friuli.

Vediamo come funziona lì dove è attivo, dando prima uno sguardo al meccanismo di erogazione prestiti attivo fino all'anno scorso.

Bonus bebè 2013: il funzionamento del Fondo di credito nuovi nati fino a dicembre 2013

Era stato attivato nel 2008 un Fondo di garanzia per l'erogazione di prestiti agevolati alle famiglie con figli appena nati o adottati. I neogenitori potevano richiedere finanziamenti fino a 5 mila euro, da restituire in 5 anni a tassi agevolati: gli istituti di credito aderenti si impegnavano ad applicare un Taeg non superiore al 50% del tasso effettivo globale medio sui prestiti personali in vigore al momento dell'erogazione.

Bonus bebè: cosa cambia dal 2014?

Dal gennaio scorso stop al funzionamento del "vecchio fondo": un comunicato apparso sul sito ufficiale dell'iniziativa (www.fondonuovinati.it) informa che le modalità di erogazione appena descritte sono ufficialmente cessate dal 31 dicembre 2013 (anche se le richieste inoltrate prima della fine dell'anno, e non ancora confermate, saranno comunque vagliate ai sensi della normativa precedente).

Quale sarà la nuova forma del Bonus bebè nazionale? La palla passa nelle mani del governo Renzi.

Bonus Bebè 2013 in Piemonte: il funzionamento

La Regione Piemonte ha predisposto, a favore dei neogenitori, un bonus economico del valore di 250 euro per ogni nuovo bimbo nato o adottato nell'anno 2013. Il contributo può essere usato per acquistare prodotti per l'igiene e alimenti.

La presentazione della richiesta può essere effettuata dal 24 febbraio al 30 agosto 2014.

Requisito fondamentale è un Isee familiare che non superi 38 mila euro: per tutte le informazioni visitare il sito della Regione.

Bonus Bebè 2014 in Lombardia: Fondo Nasko e Fondo Cresco

Due gli strumenti attivi in Lombardia:

  • Fondo Nasko: un contributo di 3 mila euro complessivi in tranche mensili a beneficio delle future mamme che rinunciano all'interruzione volontaria della gravidanza, potendo contare inoltre su un progetto personalizzato.
  • Fondo Cresco, iniziativa dedicata alla corretta alimentazione delle mamme e dei bimbi. Prevede un bonus mensile di 75 euro, fino a un massimo di 12 mensilità per un totale di 900 euro, che è però vincolato all'acquisto di cibo (solo per l'allattamento).

Bonus bebè 2014 in Toscana

La Regione Toscana prevede lo stanziamento di un contributo una tantum di 700 euro a favore dei figli nuovi nati, adottati o collocati in affido preadottivo. Anche in questo caso, si rimanda al sito regionale per requisiti e dettagli.

Bonus bebè 2014 in Friuli

Anche in Friuli è previsto da diversi anni un contributo economico una tantum (tra i 600 e gli 810 euro), ma l'amministrazione precisa che "per le nascite/adozioni del 2014 non sono attualmente disponibili risorse nel Bilancio regionale. Le domande possono essere presentate al proprio Comune ma ciò non costituisce presupposto per l'ottenimento del contributo. Solo nel caso verranno reperiti i fondi necessari le domande potranno essere soddisfatte".