E' stato approvato dalla Commissione Finanze del Senato il testo contenente le nuove norme che regolano il prestito vitalizio ipotecario che permetterà di ottenere liquidità anche a chi ha più di 60 anni. Il disegno di legge non ha subito modifiche rispetto al testo già approvato dalla Camere ed è, pertanto, già legge dello Stato.

Prestito vitalizio ipotecario: come funziona

Il provvedimento modifica un istituto, quello del prestito vitalizio, già esistente e che costituisce un'alternativa alla vendita della nuda proprietà cui molti anziani in difficoltà economica fanno ricorso per ottenere liquidità.

Prevede la sottoscrizione di un finanziamento bancario a fronte di un'ipoteca su una casa di proprietà. La differenza rispetto alla nuda proprietà consiste nel fatto che il contraente non perde la proprietà dell'immobile, ma può concordare le modalità di restituzione del prestito.

La novità principale introdotta dalle nuove norme è la riduzione da 65 a 60 anni dell'età per accedere al finanziamento. Viene inoltre stabilito che, nel caso in cui il proprietario non abbia estinto in vita il prestito, gli eredi possono riscattare l'immobile dato in garanzia estinguendo il debito oppure vendere lo stesso per rimborsare la banca.

In questo modo, i proprietari di immobili con più di 60 anni e in difficoltà economica, potranno accedere alla liquidità di cui hanno bisogno senza perdere la proprietà dell'immobile e conservando la possibilità, da parte degli eredi, di mantenere intatto il patrimonio di famiglia.

Prestito vitalizio ipotecario: nuovi strumenti finanziari per la terza età

Il testo, approvato con la sola astensione del Movimento 5 Stelle, è stato commentato positivamente da parte di tutte le forze politiche; in particolare, il relatore Francesco Giacobbe ha sottolineato l'importanza di un provvedimento che riguarda l'accesso al credito di una fascia di popolazione che, nel 2020, costituirà il 23 per cento del totale, aprendo la strada all'elaborazione di strumenti finanziari, da parte di banche e istituti finanziari, appositamente studiati per un pubblico che, fino ad ora, poteva contare solo sulla cessione del quinto e sulla vendita della nuda proprietà quali strumenti di accesso al credito.