Il reddito di cittadinanza, strumento necessario, a detta di molti, per contrastare la povertà crescente e per la inclusione sociale dei soggetti più deboli. Dare una fonte di reddito a chi non ha lavoro e cercare di inserirlo nel mondo del lavoro più che una necessità, sarebbe un obbligo per chi è delegato a gestire la vita degli italiani, la politica. Ecco infatti che sui giornali, nei talk show e tramite tutti gli altri media, tutti parlano di questo reddito di cittadinanza che in effetti molti altri paesi, anche della Comunità Europea adottano.

Cosa c'è di nuovo in programma:

Per la verità, in Parlamento esistono già proposte concrete per cercare di inserire anche in Italia questo sussidio. La Commissione Lavoro della Camera infatti è al lavoro per analizzare due proposte di legge che giacciono da tempo in Parlamento e che sono state depositate dal Movimento 5 Stelle e da SEL insieme al Gruppo Misto. La prima proposta, quella dei "grillini" prevede un assegno di 780 euro per chi è sotto la soglia di povertà, indicata dall'ISTAT a 7.200 euro. Per la seconda proposta, quella di SEL si dovrebbero erogare 600 euro a chi ne guadagna meno di 8.000. Per entrambe le proposte, la copertura finanziaria si otterrebbe con i tagli alle pensioni d'oro, agli armamenti, al finanziamento pubblico per i partiti.

Si pensa anche di mettere tutto l'8 per mille non destinato dagli italiani al fondo per garantire questo reddito di cittadinanza. Per entrambe le proposte, ai beneficiari dovrebbero essere offerti, durante il periodo di fruizione del sussidio, tre proposte di lavoro. Il rifiuto, da parte del beneficiario del sussidio, di tutte e tre le proposte di lavoro porterebbe alla decadenza del sussidio stesso.

Quali Stati lo adottano e in che misura?

Restando dentro l'Unione europea, il Belgio da 613 euro alle persone sole, 817 euro alle coppie senza figli, 957 euro alle coppie con 1 figlio e addirittura 1.161 per coppie con 2 figli. In Francia si va da 425 euro per i single, a 900 euro per le famiglie con prole. In Danimarca (le cifre sono improponibili per noi Italiani ma gli stipendi danesi sono di altro spessore) si va da 1.500 euro ad oltre 3.000.

Inghilterra e Irlanda erogano da quasi 700 euro a più di 1.550 euro. Per la Germania tanto forte economicamente, si va da 345 euro a 1.035 euro. In Norvegia lo chiamano reddito di esistenza ed è percepito da chiunque sia vivo e vegeto senza limite di età ed è pari a 500 euro. In Olanda non si tratta di un vero e proprio reddito di cittadinanza ma è un contributo per gli affitti, i trasporti pubblici e per l'istruzione ed ammonta sempre a 500 euro. In pratica oltre all'Italia, solo Grecia, Ungheria, Spagna e Portogallo non hanno uno strumento simile.

Quanto costerebbe all'Italia?

Più o meno le due proposte italiane hanno gli stessi costi per le casse pubbliche. Leggermente più bassa in termini di spesa per il Governo sarebbe quella del Movimento 5 Stelle.

Infatti la spesa sarebbe tra i 15 ed i 17 miliardi di euro. Dovrebbe e potrebbe essere fattibile dal momento che per il Bonus da 80 euro ai dipendenti, sono stati trovati 10 miliardi e pare che Renzi voglia allargare lo stesso Bonus anche ai pensionati. Inutile dire che sarebbero soldi che potrebbero rilanciare anche un buon pezzo di economia nostrana se pensiamo che chi otterrebbe il sussidio, probabilmente inizierebbe a spendere più di oggi e farebbe indotto.