Attualmente, il nostro Paese, vive periodi di riforme.Il mondo dell'associazionismo, e non solo, è in attesa della pubblicazione del codice del terzo settore sulla Gazzetta Ufficiale, il quale rappresenta il frutto di un lavoro di riforma durato ben tre anni. Ad oggi, sono stati pubblicati i decreti aventi ad oggetto la disciplina del 5 per mille e dell'impresa sociale.

Il giorno 26 luglio 2017, si è svolta in modalità diretta streaming la conferenza sulla riforma del terzo settore, commentata da Zamagni (professore universitario di economia), Nissoli (presidente di Ciessvi della città metropolitana di Milano e consigliere CSVnet) e Mumolo (presidente del forum del terzo settore), organizzata dal centro servizi per il volontariato della città metropolitana di Bologna.

Sono state, pertanto, elencate tutte le novità del mondo del no-profit, ma soprattutto si è cercato di spiegare la portata innovativa del volontariato attuale, che andrà a coinvolgere enti ed istituzioni, creando una rete territoriale di collaborazione.

Codice Terzo Settore: cosa dispone?

Innanzitutto, il codice, riconosce il regime autonomo degli enti, in contrapposizione alla funzione di autorizzazione fino ad ora esercitata dall'ente pubblico, al quale residua la sola funzione di controllo. Oltre al riconoscimento dell'autonomia, appare chiaro che vi è anche un riconoscimento giuridico dato proprio dalla stesura di un codice che regolamenta la materia. Il terzo settore, prima di ciò, godeva solo di un riconoscimento sul piano sociale e su quello economico.

Il numero minimo di soci per dar vita ad un'organizzazione è pari a 7. Vengono soppressi gli acronimi di onlus e di no-profit; la sola dicitura esistente sarà la seguente: enti del terzo settore (ETS). Sono state per la prima volta definite le finalità dell'attività di volontariato e sono ravvisate in finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

I punti più salienti del codice del terzo settore

Le novità più rilevanti, però, consistono nella introduzione del concetto di finanza sociale, e in particolare modo si fa riferimento ai titoli di solidarietà, ai prestiti sociali e ai social bonus. Tutti i titoli di solidarietà sono garantiti dal fondo di garanzia dello Stato, il che rappresenta una novità di forte impatto, in quanto le organizzazioni di volontariato o le imprese sociali, saranno più propense a sottoscrivere obbligazioni per finanziare progetti importanti con la dovuta garanzia per i creditori.

Infine, vi è altresì la valutazione dell'impatto sociale (VIS), in virtù della quale ogni ente che risulta essere del terzo settore sarà soggetto ad una valutazione sul proprio operato, con delle linee guida che varieranno a seconda del tipo e della dimensione dell'ente.