Vediamo insieme quali errori evitare nell'utilizzo di alcuni strumenti comuni come i libretti di risparmio e di deposito, con le nuove norme in materia di antiriciclaggio. Cercando di dare chiarimenti e qualche spunto per impedire che comportamenti fino a poco tempo fa di uso comune non siano oggetto di multe e sanzioni.

Il nuovo limite di detenzione e di utilizzo del libretto di risparmio e deposito

Con la nuova legge è posto il limite di detenere libretti di deposito al portatore con saldo pari o superiore ad euro 1.000.



Quali tipologie di libretto sono interessate

La norma fa riferimento non solo ai libretti forse più classici, i libretti postali ma anche i libretti bancari, con particolare attenzione ai libretti al portatore che, in effetti, negli anni '80 e '90 erano strumenti comuni di utilizzo per depositarvi proventi non dichiarati al fisco e la cui rintracciabilità del titolare effettivo diventava molto complessa. Oggi invece con questa norma e gli strumenti informatici messi a disposizione dell'Agenzia delle Entrate (mi riferisco alle comunicazioni annuali che effettuano banche, assicurazioni e poste) sui correntisti e titolari di libretti compresi diventa facile individuare chi sta violando questa norma antiriciclaggio.

Regime sanzionatorio e multe per i trasgressori

Colui il quale sarà segnalato dalla banca o dalla posta essere in possesso di libretti al portatore di valore superiore a tale soglia gli sarà applicata una sanzione amministrativa piuttosto salata che può andare dal 10% al 20% del saldo del libretto o anche dal 15 per cento al 30 per cento il che dipende dal saldo in quanto per valori comprsi tra tra mille e 50 mila euro si avranno le sanzioni più ridotte ma pur sempre con un minimo di 3 mila euro, mentre per importi di saldo duperiori a 50 mila euro si applicano quelle più salate.

Sanzioni e confisca per i libretti al portatore: quando accade?

Ma il regime sanzionatorio non è finito... e qui si vede il vero braccio duro del legislatore sopratutto con i piccoli evasori o possibili tali in quanto per coloro invece che hanno o meglio sono in possesso di libretti al portatore con saldo inferiore ad euro 3.000 al 31 marzo 2012 è pari al saldo del libretto stesso come disposto dall'articolo 58 del D.lgs 231 del 2007

Non si scherza quindi...

e soprattutto non siamo negli anni '80: oggi le banche e le poste italine sono costrette ad inviare i dati annualmente dei correntisti per cui beccare chi fa il furbo è abbastanza semplice ed immediato.

Diventa quindi sempre più difficile se non impossibile per gli evasori gestire movimentazioni di denaro in uscita o in entrata sui conti correnti che non siano giustificate da reali motivi e sopratutto che siano uscite a cui hanno fatto riscontro entrate sui conti correnti tassate. Vi ricordo infatti che nell'ambito del redditometro le uscite o anche i prelievi da conto corrente diventano ricavi da tassare in qaunto si presume che siano andati a remunerare in nero eventuali acquisti.