Il contenuto del Job Act che Matteo Renzi sta per presentare al consiglio del Ministri è stato ampiamente commentato negli ultimi giorni. Molte le ipotesi sul suo contenuto, e in particolare i dubbi sulle soluzioni per le pensioni.
Di certo c'era che il documento conteneva riforme sul lavoro e un possibile taglio alle tasse. L'ex sindaco di Firenze vuole ottenere l'approvazione del piano velocemente, in modo da dare al Paese ciò di cui ha bisogno (almeno secondo lui).
Il contenuto del Job Act di Matteo Renzi
Adesso si sa per certo che i punti fondamentali del Job Act sono:
- Naspi,
- contratto unico di lavoro,
- riduzione dell'Irap e dell'Irpef,
- spending Review
- agenzia unica per i giovani.
Job Act di Matteo Renzi: Naspi e assegno di disoccupazione
Le informazioni circa la Naspi, il nuovo ammortizzatore sociale che dovrebbe sostituire tutti gli altri esistenti, sono state le prime a circolare.
Dovrebbe scomparire della cassa integrazione in deroga (CIG), ma il nuovo sussidio di diciccupazione includerà le categorie escluse dalle vechie Aspi e Mini Aspi. Sarà istituito un assegno di disoccupazione a favore di chi, dopo i due anni di sussidio, presenta calcoli Isee che lo collocano in una situazione di effettivo bisogno.
La CIG verrà inglobata all'interno della Naspi entro 2 anni, mentre la cassa integrazione ordinaria e straordinaria saranno progressivamente razionalizzate.
Job Act di Matteo Renzi: IRPEF e IRAP
I tagli alle tasse si concentreranno principalmente sull'Irpef.
L'effetto sarà:
- Stipendi più alti per i redditi inferiori a 15.000 euro, grazie all'aumento delle detrazioni fisse. Riduzione dell'aliquota marginale dal 30% al 23%.
- I redditi inferiori a 8.000 euro non pagheranno tasse.
- Una detrazione fissa pari a 1.840 euro per i redditi compresi tra gli 8.000 e i 15.000 euro, con un risparmio di 450,00 euro l'anno.
- Dai 15.000 euro ai 55.000 le detrazioni saranno ridotte progressivamente, per azzerarsi per i redditi superiori.
- La copertura varrà solo per i dipendenti attivi, e non per pensionati e lavoratori autonomi, che saranno avvantaggiati dalla riduzione dell'IRAP.