Mercoledì 23 aprile il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto che porta nelle tasche di molti dipendenti statali 640 euro che verranno ripartiti negli 8 mesi, da maggio a dicembre. È stata firmata anche la relazione tecnica che specifica come verrà assegnato l'aumento in busta paga.
Quest'aumento riguarderà tutti i lavoratori dipendenti o assimilabili (come ad esempio i CO.CO.PRO.) con un reddito compreso tra 8145 e 26000 euro, circa 10 milioni di persone.
Cosa succederà a chi è al di sotto o al di sopra di questa "forbice"? Chi guadagna meno di 8145 euro annuali (i cosiddetti incapienti), circa 3 milioni di persone, non pagano l'Irpef e quindi non saranno toccati dal bonus.
Chi, invece, guadagna fino a 24000 euro avrà l'aumento di 80 euro, ma al di sopra di 24000 euro, ogni cento euro di stipendio il bonus cala di 4 euro fino ad annullarsi con un reddito di 26000 euro.
La spesa prevista per lo stato è di 7 miliardi di euro destinata ad aumentare per l'anno 2015, sempre se la misura diventerà strutturale. Infatti, almeno per ora è stato firmato il decreto che darà il bonus fino a dicembre di quest'anno. Anche perché ancora non è chiaro se la copertura finanziaria ci sarà effettivamente.
Qualche perplessità deriva dal fatto che non c'è un passaggio graduale tra chi prenderà gli 80 euro e chi no. Infatti chi ha un reddito fino al raggiungimento della soglia minima di 8145 euro non avrà l'aumento. Forse, a detta di qualche economista, sarebbe stato più giusto rendere appunto graduale l'assegnazione del bonus.