Dopo lo sciopero dei trasporti adesso arriva anche quello degli operatori dei call center che mercoledì 4 giugno si recheranno a Roma per richiedere il rilancio del settore. Gli addetti che scenderanno in piazza saranno circa 80mila. Il corteo indetto dai sindacati Slc-Cgil Fistel-Cisl e Uilcom-Uil inizierà alle ore 9:30 da Piazza della Repubblica e arriverà alle 12:30 a piazza Santi Apostoli.

Per via dello sciopero potranno subire deviazioni i trasporti locali in particolare le linee H, 5, 14, 16, 30, 40, 44, 46, 53, 60, 61, 62, 63, 64, 70, 71, 75, 80, 80B, 81, 82, 83, 85, 87, 105, 117, 160, 170, 271, 360, 492, 571, 590, 628, 649, 714, 715, 716, 780, 781, 810, 910 e 916 come comunica l'Agenzia per la Mobilità.

Precarietà e delocalizzazione

Ormai da anni i call center non ospitano più gli under 30 bensì lavoratori dai 35 ai 40 anni, per lo più padri di famiglia. Sono persone precarie da troppo tempo e anche sottopagate che chiedono maggiori diritti e riconoscimenti. E' molto forte anche la delocalizzazione. L'Europa annovera tra i 100 e i 200mila persone che gestiscono società che si occupano di outbound e inbound, mentre l'Italia si ferma a 2.270 aziende. E' proprio il trasferimento delle società all'estero che porta anche gli imprenditori ad appoggiare lo sciopero.

Taglialatela: "Soluzioni veloci o migliaia di disoccupati"

A guardare verso il futuro è Massimo Taglialatela, segretario generale Uilcom Campania, il quale ritiene che i provvedimenti per i call center vadano presi immediatamente per evitare che alla fine dell'anno ci siano decine di migliaia di disoccupati.