Sono mesi di grande fermento per lapolitica italiana, sia sul piano istituzionale sia sul piano delle riforme, in primis con l'approvazione della legge sulla pubblica amministrazione, fortemente voluta dalla Ministra Marianna Madia.

La riforma Madia dà speranze ai disoccupati?

Riforma tesa a semplificare la "vita"dei cittadini, ma soprattutto a creare nuovi posti di lavoro in un'Italia che stenta a decollare sul piano occupazionale. La stima del premier Renzi di creare15 mila nuovi posti di lavoro con l'abolizione del trattenimento in servizio per chi ha l'età per essere collocato a riposo, può essere implementata con l'altra norma che vieta chi è in pensione di continuare a lavorare per la pubblica amministrazione come consulente.

A queste due norme bisogna aggiungere le nuove regole sul turn over più flessibili, senza vincoli per le amministrazioni se non quelli della compatibilità con il bilancio, che potrebbero portare a nuove assunzioni.

E per i quota 96 scuola quali le speranze?

Non da sottostimare l'impatto che potrebbe avere l'uscita dal lavoro dei 4000 quota 96 (ormai ex a quota 100) della scuola, di cui si parlerà in aula alla camera dal 23 giugno quando sarà anche esaminata la proposta di legge unica sugli esodati di Cesare Damiano, Presidente della commissione lavoro. Vicenda ormai annosa ed incredibile che si trascina fin da quando fu approvata la legge sulle pensioni nel 2011 dal Governo Monti.

Vicenda generata dall'errore, come la stessa ministra di allora Elsa Fornero ha recentemente riconosciuto, di non considerare il calendario scolastico come una peculiarità del comparto scuola che ha un inizio al primo di settembre ed una fine al 31 di agosto, diversamente dal calendario annuale.

Il 23 di giugno è quindi prossimo e sapremo se altri posti di lavoro si potranno creare a vantaggio di un'altra categoria che da anni aspetta di essere stabilizzata, ovvero quella dei precari della scuola. Seguiremo la vicenda tenendovi informati sullo sviluppo del dibattito che già si preannuncia abbastanza caldo.

Le parole non bastano più, serve solo agire e rendere le parole realtà.