Con l'approssimarsi dell'inizio del nuovo anno scolastico 2014/2015, si ripresenta ancora la questione legata all'utilizzo del 'registro elettronico' o 'registro online', chiamatelo come volete. A questo proposito, l'onorevole di Scelta Civica, Bruno Molea ha sollevato nuovamente l'argomento, chiedendo spiegazioni al Miur non solo riguardo all'implementazione che tarda ad arrivare in diversi Istituti, ma anche per la tutela della privacy e le funzioni delle segreterie scolastiche. Il sottosegretario al Miur, Roberto Reggi ha provveduto a dare una prima risposta all'onorevole Molea, confermando la definizione delle linee guida riguardanti la digitalizzazione, l'informatizzazione dei documenti e le procedure da adottare negli Istituti scolastici: esse dovranno essere in grado di garantire, da una parte le esigenze di efficienza e di trasparenza delle informazioni; dall'altra, però, assicurare anche la tutela della privacy in merito ai dati in essi contenuti.



L'onorevole Molea ha replicato stizzito alle dichiarazioni di Roberto Reggi, ribadendo il fatto che esistono altri problemi di fondo da risolvere prima di poter affermare certe cose: l'esponente di Scelta Civica ha fatto presente, infatti, come persistano problemi riguardanti le infrastrutture digitali.

L'Italia, infatti, si trova all'ultimo posto per quanto riguarda la velocità di connessione a Internet e prima di pensare ai 'registri elettronici' o ad altre innovazioni tecnologiche, occorrerebbe prima pensare all'adeguamento delle strutture e delle reti informatiche delle scuole italiane.

L'onorevole Molea ha voluto far presente come la stragrande maggioranza degli insegnanti che utilizza strumenti tecnologici lo fa utilizzando le proprie risorse economiche (personal computer o tablet), visto che le segreterie non hanno le capacità di mettere a disposizione degli insegnanti le attrezzature necessarie allo svolgimento di queste attività didattiche.

Per quanto riguarda il 'registro online', si dovrà attendere, comunque, il piano per la dematerializzazione delle procedure amministrative perchè, fino ad allora, non potrà essere dichiarata la sua legittimità in base al decreto legge N. 95/2012.