La tanto temuta riforma della Scuola, illustrata dal sottosegretario Roberto Reggi sta diventando oggetto di discussione sia in rete, sia ovviamente tra i diversi esponenti politici che non mancano di esprimere la propria opinione sulle idee avanzate dal ministro Giannini.
Mentre in rete sta esplodendo la protesta degli insegnanti sponsorizzata da una foto con i gessetti spezzati con su scritto 'Ci siamo rotti', sul piano politico c'è chi cerca di buttare acqua sul fuoco e stemperare i toni accesi dei dibattiti delle ultime ore. E' il caso di Matteo Orfini, deputato e presidente del Partito Democratico, intervenuto in un convegno che si sta svolgendo a Terrasini in Sicilia e che, tra l'altro, vedrà la partecipazione diretta del sottosegretario Roberto Reggi, domani, domenica 6 luglio.


Miur, scuola, Matteo Orfini difende Reggi: 'Ancora tutto da vedere'

Matteo Orfini, nelle vesti di presidente del Partito Democratico, ha voluto difendere il 'collega' di partito Roberto Reggi, cercando di tranquillizzare le varie categorie degli insegnanti, vistosamente preoccupate per le proposte formulate.
Orfini ha dichiarato che ogni riforma che ha inciso profondamente nella vita degli italiani è stata sempre oggetto di lunga e profonda discussione da parte dei membri del partito democratico e così sarà anche per la prossima riforma della scuola.
Orfini ha ribadito come Reggi abbia 'semplicemente lanciato una proposta, ma da qui alla sua effettiva implementazione in fase operativa, tempo e strade ne corre.'
Il leader del Partito Democratico ha precisato che le ipotesi riguardanti, per esempio, il raddoppio degli orari di lavoro e la scuola aperta fino alle 22 'sono tutte idee che però hanno bisogno di condivisione.'
Matteo Orfini ha posto l'accento sul fatto che bisogna fare qualcosa per la scuola, visto e 'considerato che il contratto di lavoro è ormai scaduto da troppo tempo e che nei confronti dell'Europa la nostra istruzione non è messa bene".

C'è grande attesa, dunque, per la controreplica di Reggi che sarà ospite domani del convegno di Terrasini: non sono da escludere anche le prime contestazioni e le prime proteste contro l'ex sindaco di Piacenza.