Giungono importanti novità in merito alle pensioni 2014: il dibattito relativo al futuro riassetto del sistema previdenziale è più che mai vivace, con prepensionamento, contributivo e flessibilità a figurare al momento tra le parole chiave dell’intero processo di riforma. Lo stesso Commissario dell’Inps Vittorio Conti ha recentemente sottolineato che il sistema pensionistico andrebbe reso più flessibile e meno rigido, con ciò confermando il programma stilato su carta dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano.



Anche il ministro del lavoro Poletti ha sottolineato che ‘è in corso un ragionamento per riuscire a comprendere come flessibilizzare il sistema un uscita’.

Per le Pensioni 2014 si prospetta in definitiva qualcosa di molto simile ad una rivoluzione.

Pensioni 2014, prepensionamento, contributivo e flessibilità: parlano Conti e Poletti



‘Tra le precondizioni per un sistema ordinato e sinergico va segnalata la necessità che l'architettura di riferimento del sistema previdenziale sia più flessibile, con riferimento a tempi e modi di uscita dal mercato del lavoro, ma stabile nel tempo, almeno dal momento in cui il lavoratore è nelle condizioni di poter avviare la pianificazione del proprio futuro’: con queste parole il Commissario dell’INPS Vittorio Conti ha esposto i dati riferiti alle pensioni liquidate dall’ente nel 2013 evidenziando come il sistema previdenziale (e dunque le pensioni 2014) vada rivisto in un’ottica di maggiore flessibilità in uscita. A risaltare su ogni altro il dato relativo all’ammontare delle liquidazioni, letteralmente crollate dopo la ratifica della riforma Fornero.



Dello stesso avviso anche il ministro del lavoro Poletti, sicuro di come si debba flessibilizzare il sistema passando per un meccanismo di uscita dal lavoro meno rigido e più ‘liberista’ verso i lavoratori. Tra le ipotesi al vaglio la possibilità di utilizzare il calcolo contributivo estendendo la relativa opzione agli uomini, la concessione di un prestito INPS per chi decida di abbandonare anticipatamente l’impiego e la fissazione di Quota 100 come pass di uscita dal lavoro.



Tutte proposte avanzate anche da Damiano qualche tempo fa, per il quale l’ideale sarebbe comunque creare un meccanismo previdenziale basato sul prepensionamento che consenta ai lavoratori di lasciare l’impiego raggiunti 62 anni d’età più 35 di contributi; vedremo qualcuna di queste novità già a proposito delle pensioni 2014?



Difficile a dirsi, certo il procedimento sarà lungo ed estremamente complesso; quello di creare un sistema più flessibile è comunque un preciso intendimento inserito da governo ed istituzioni nel DEF di aprile, possibile dunque che si assista a qualche provvedimento concreto entro la fine dell’anno, non prima però di aver risolto le vertenze previdenziali più impellenti.



‘Le emergenze sociali’ delle pensioni 2014 come le ha definite Poletti, riferendosi in primis ad esodati e Quota 96.