Per i Quota 96 della Scuola il vento sembra essere cambiato: se, come ha affermato Francesco Boccia, l'emendamento relativo al loro pensionamento sarà inserito nel decreto per la riforma PA, a breve ci potrebbero essere reali buone notizie per i cosiddetti "esodati della scuola".

Ma il condizionale è d'obbligo. Più volte, negli ultimi mesi, la speranza e l'esultanza dei quasi 4 mila interessati è andata incontro a delusione amara, per i continui 'no' del governo (legati al reperimento delle risorse finanziarie) su leggi che ormai sembravano in dirittura d'arrivo.

Ripercorriamo gli ultimi interventi a proposito, parlando del presunto sì da parte di Poletti e dando spazio anche alla polemica a distanza tra Boccia e Manuela Ghizzoni.

Pensioni Quota 96 scuola, ultime notizie: Poletti ha detto sì?

Su numerosissime testate nazionali negli ultimi giorni si è diffusa la notizia che il ministro del lavoro Giuliano Poletti avrebbe finalmente confermato la risoluzione positiva della questione Quota 96 della scuola. In realtà, si tratta di indiscrezioni di stampa non pienamente confermate.

L'ultimo incontro del ministro con alcuni rappresentanti Q96 è avvenuto il 7 luglio scorso alle officine Cantelmo di Lecce, a margine di un incontro organizzato da generazioni Legacoop Puglia.

Ma in quell'occasione, Poletti si è limitato a raccogliere le istanze della categoria, senza fare affermazioni nè promesse.

Pensioni Quota 96, l'ottimismo di Francesco Boccia

"L'emendamento per i cosiddetti 'quota 96' della scuola è pronto e ha le necessarie coperture" ha affermato qualche giorno Francesco Boccia, presidente della commissione bilancio alla Camera sul proprio sito personale, suscitando entusiasmo nei diretti interessati.

"È molto positivo che il sottosegretario Cassano abbia accolto la nostra richiesta di inserirlo nel decreto di riforma della Pa".

Il presidente della commissione bilancio ha spiegato che il pensionamento di quasi 4 mila lavoratori della scuola potrebbe consentire l'immissione nel settore di altrettanti giovani, comportando un virtuoso turn-over.

L'emendamento al decreto sulla Pa riprende interamente l'impegno della risoluzione Saltamartini (Ncd), che impegna il governo a reperire le risorse per il pensionamento dei 3796 lavoratori, docenti e personale Ata, bloccati in servizio dalla riforma Fornero del 2011. "Su questo tema delicato nessuno può permettersi di fare demagogia. Abbiamo tutti il dovere di far entrare nella scuola i giovani in attesa da tanto" ha concluso Boccia.

Pensioni Quota 96 scuola, ultime notizie: la prudenza di Manuela Ghizzoni

Dal canto suo, Manuela Ghizzoni, una dei deputati che più si sono battuti per la causa dei Quota 96, invita alla prudenza. "Presidente - ha affermato in un dibattito in aula rivolgendosi proprio a Boccia - io credo che siano poche le persone che hanno seguito questa vicenda come la sottoscritta". 

"Ha ragione l'onorevole Vacca: questi lavoratori non vanno presi in giro, ma attenzione anche alle parole: se noi approvassimo oggi questo emendamento dentro questo provvedimento, i lavoratori non andrebbero in pensione il 1o settembre.

Dobbiamo essere chiari. Noi insieme, insieme, tutti coloro i quali hanno dimostrato attenzione a questo problema, dobbiamo trovare la forza e la ragionevolezza, anche con il Governo, di inserirlo nel «decreto Madia», di approvarlo quindi in tempi certi e mandare queste persone in pensione il 1o settembre 2014. Firmiamo questo emendamento tutti, costringiamo il Governo a darci una risposta favorevole dopo due anni, ma chiudiamo con decenza questa vicenda. Davvero, facciamolo nel prossimo «decreto Madia»: gli emendamenti scadono la prossima settimana. Questo è non prendere in giro questi lavoratori". 

Gli emendamenti in questione scadono il 10 luglio: ci saranno finalmente buone notizie per i Quota 96 della scuola