Non accenna a placarsi il dibattito relativo alla riforma delle pensioni 2014: su Quota 96 i tempi sono sempre più stretti, ma la pronuncia della conferenza dei capigruppo alla Camera contribuisce ad alimentare le residue speranze di successo. Importanti novità giungono anche sul prepensionamento statali: mente il ministro Madia si prepara a portare in Aula la manovra giunge un importante pronunciamento della Commissione Bilancio all’Ars, con il governo siciliano guidato da Crocetta ad aver chiesto ed ottenuto la possibilità, per i dipendenti regionali, di andare in pensione fruendo di un regime normativo ‘in deroga a quello introdotto dalla Legge Fornero’.

Tradotto, per i dipendenti regionali operativi in Sicilia non si applicheranno le disposizioni della Legge Fornero quanto piuttosto un regime normativo molto più ‘morbido’. Facciamo allora il punto della situazione: la riforma delle Pensioni 2014 entra davvero nel bivio finale.

Riforma pensioni 2014, Quota 96: tempi strettissimi, dibattito alla Camera venerdì 25 luglio



Le questioni previdenziali che confluiranno all’interno della prossima riforma delle pensioni 2014 sono estremamente numerose, ma nel novero non dovrebbe rientrare la questione dei Quota 96: la conferenza dei capigruppo alla Camera ha infatti comunicato che venerdì 25 luglio avverrà il dibattito sulla riforma della PA, l’occasione giusta dunque per votare gli emendamenti e portare a termine i lavori. L’emendamento su Quota 96 è già stato firmato da tutti i gruppi politici e ritenuto ammissibile, in caso di calendarizzazione rispettata sarebbe dunque sufficiente passare alla votazione. A preoccupare e non poco è invece l’ipotesi di non concedere nell’immediato la liquidazione: erogarla solo al momento della maturazione dei requisiti previsti dalla legge Fornero significherebbe costringere i Quota 96 ad un’attesa di oltre 3-4 anni. Sarebbe una vera e propria infamia, ma al momento non sono giunte smentite al riguardo.

Riforma pensioni 2014, prepensionamento statali e regionali: aggirata la legge Fornero, importante pronunciamento in Sicilia



Tra i provvedimenti che gioco forza confluiranno all’interno della riforma delle pensioni 2014 troviamo senz’altro la misura relativa al prepensionamento statali: il raggio d’azione della manovra è stato notevolmente ridotto (da oltre 70mila individui a circa 20mila unità), e mentre il ministro Madia si prepara ad affrontare il dibattito alla Camera, dalla Commissione Bilancio all’Ars è giunto un importante pronunciamento relativo al prepensionamento dei lavoratori regionali. Il governo siciliano guidato da Crocetta aveva infatti chiesto per i dipendenti regionali la possibilità di fruire di un regime normativo previdenziale in deroga a quanto previsto dalla legge Fornero, e nella giornata di ieri è giunto al riguardo parere positivo. In Sicilia si torna dunque alle baby pensioni e ai prepensionamenti anticipati: grazie all’ok della Commissione Bilancio, i regionali potranno andare in pensione con 58 anni d’età e 39 di contributi, 59 anni d’età e 38 di contributi o 60 anni d’età più 37 di contributi. I gemelli ‘statali’, ad oggi, vanno invece in pensione raggiunti i 65 o 67 anni d’età più 40 di contributi. Va subito precisato che è perfettamente legittimo quanto accaduto sull’Isola: la norma regionale che deroga alla legge Fornero esiste ed è consentita dallo Stato in caso di esuberi riscontrati nella propria pianta organica, esattamente il caso del contesto siciliano. Certo quanto accaduto nella regione della Trinacria contribuisce ad alimentare il dibattito in tema di riforma pensioni 2014 e prepensionamento statali: a questo punto vorremmo però conoscere il vostro parere sulla vicenda. Come giudicate il provvedimento ratificato in Sicilia? Vorreste che la manovra sul prepensionamento statali venisse portata avanti in modo simile? Dateci il vostro  parere commentando l’articolo qui sotto!