Prosegue senza sosta il dibattito intorno alla riforma della Scuola 2014: pur con un clamore leggermente ridotto rispetto a qualche tempo fa, il ministro Giannini e i massimi dirigenti del Miur continuano a lavorare per arrivare a concepire un disegno riformatore quanto meno accettabile (le prime stesure hanno convinto davvero poco); il contesto all’interno del quale si va costituendo il programma di riforma appare al momento variegato, con il piano di immissioni 2014-2015 al centro del dibattito e la notizia dello sblocco degli scatti di anzianità 2012 sullo sfondo.

All’orizzonte si profila invece un passaggio delicatissimo: la Commissione composta lo scorso maggio dal MIUR sta infatti lavorando ad una nuova configurazione giuridica da attribuire al ruolo del docente, con la suddivisione nelle tre categorie ordinari, esperti e senior a tenere ancora banco. Ad ognuno dei profili corrisponderebbe un diverso carico di funzioni e una differente retribuzione, ma a ben vedere la Commissione Giannini-MIUR non sta facendo altro che rivalutare la proposta di legge presentata nel 2009 da Valentina Aprea, allora presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione.

MIUR e Scuola, riforma 2014 al passo decisivo: docenti ordinari, esperti e senior, arrivano le conferme



Il MIUR starebbe dunque allestendo una riforma della Scuola 2014 per certi versi storica; l’indiscrezione rilanciata dalle più importanti testate di settore parla di una riconfigurazione della figura del docente ramificata in tre tipologie: docenti ordinari, esperti e senior. Il docente ordinario si occuperebbe dell’insegnamento mantenendo gli attuali compiti, il docente esperto affiancherebbe alla didattica funzioni organizzative retribuite da espletare al di fuori dell’orario di cattedra, mentre il docente senior assumerebbe compiti di formazione dei nuovi immessi in ruolo e di aggiornamento, oltre che di progettazione e ricerca didattica. La proposta inserita nella riforma della Scuola 2014 era già presente, lo ricordiamo, all’interno della bozza di legge presentata nel 2009 dall’allora presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione Valentina Aprea, ma su che basi poggerebbe una differenziazione dei ruoli così marcata? La funzione docente di per se è molto particolare, richiede grande impegno ed una costante opera di aggiornamento, senza contare che i docenti sono pubblici dipendenti, e come tali possono fruire di incentivi economici e di carriera legati al merito e ad eventuali performances di alto livello. Seppur minime sono già previste delle forme di premialità per i docenti, ma l’obiettivo della riforma della Scuola 2014 in preparazione da parte del MIUR è quello di potenziare al massimo questo concetto; una suddivisione per ruoli che rispecchi un differente carico di oneri e dunque una retribuzione diversificata potrebbe in effetti rappresentare la giusta base di partenza in vista di futuri percorsi sempre più indirizzati a premiare la qualità e professionalità della docenza. Certo siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma al riguardo ci piacerebbe comunque conoscere il Vostro parere: come giudicate la proposta? Sareste favorevoli alla tripartizione in docenti ordinari, esperti e senior? Siete soddisfatti di come procede la riforma della Scuola 2014? Dateci un giudizio commentando l’articolo qui sotto!