La denuncia compare a titoli cubitali sul numero odierno del giornale 'Il Fatto quotidiano'. Le aule sono a pezzi. I soldi promessi dal governo? Mai visti. Questo il titolo del pezzo che viene dedicato al tema dell'edilizia scolastica, balzato sulle prime pagine dei giornali alcune settimane fa quando il sottosegretario al Miur, Roberto Reggi, aveva annunciato la partenza del progetto in tre fasi, #scuolebelle #scuolesicure #scuolenuove. Sul sito dell'esecutivo il piano sull’edilizia viene annunciato: 'Il piano di edilizia scolastica, - recita lo slogan - fortemente voluto dal presidente del Consiglio, prende il via'.
E così pareva essere: con tanto di delibere approvate dal Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) il 30 giugno scorso sono stati stanziati 510 milioni all’edilizia scolastica.
Miur, scuola, piano edilizia Reggi #scuolebelle #scuolesicure #scuolenuove: #isoldidovesono?
Manca circa un mese all'inizio del nuovo anno scolastico ma da ogni parte d'Italia il ritornello dei presidi è sempre lo stesso: 'Mai ricevuto un euro'. Il preside di una Scuola di Leinì si è sentito dire che i soldi non arriveranno prima di settembre (ma non iniziano le lezioni?). In Friuli, nel progetto #scuolebelle sono rientrate 620 scuole: in alcuni istituti i lavori di piccola manutenzione sono iniziati, ma i soldi devono ancora arrivare.
Già, i soldi, il problema è sempre lo stesso perchè il piano edilizia voluto dall'Onorevole Reggi, finora, somiglia più ad una guerra combattuta senza armi.
'Per il progetto #scuolebelle, i soldi arriveranno quando le ditte fattureranno, ossia a fine di agosto.' - è intervenuto il sottosegretario al Ministero dell'Istruzione. Per quanto riguarda il progetto #scuolesicure, invece, è stata aggiornata la scadenza entro la quale i comuni e le province d'Italia potranno aggiudicarsi gli appalti (ci sarà tempo fino alla fine del 2014). I soldi, pertanto arriveranno ai sindaci e ai presidenti delle province a gennaio 2015. Ci facciamo un nodo al fazzoletto, come direbbero a 'Striscia alla notizia'?