Continua la girandola di indiscrezioni e ipotesi relative alla riforma della pensione anticipata 2014: dovessimo eleggere la keyword del processo di revisione sarebbe senz’altro 'flessibilità', con ciò significando che si lavorerà nel tentativo di dare maggiore scelta ai lavoratori in merito a quando decidere a che punto del proprio percorso abbandonare l’impiego. Chiaramente si fisseranno dei requisiti minimi (al momento si ragiona sul compimento dei 62 anni di età) e si stabiliranno delle piccole penalizzazioni per chi accederà alla pensione anticipata 2014 non appena maturati tali requisiti, ma la via è ormai tracciata: raramente, almeno sulla carta, si era assistito ad un coro di voci così unanime.

Si sono detti d’accordo i sindacati (con il segretario UIL Proietti in primis), il sottosegretario Baretta e persino l’INPS, ma l’interrogativo più grande sta nell’eterno problema dei costi. Il governo Renzi dovrà dunque riuscire a riformare l’istituto della pensione anticipata 2014 in modo finanziariamente sostenibile, pena l’infattibilità della manovra (pensiamo a quando la Ragioneria di Stato fece stralciare il provvedimento sui Quota 96). Tra le ipotesi sul tavolo del governo Renzi troviamo anche la possibile istituzione di Quota 100, ma la cosa certa è che la misura arriverà in seno alla Legge di Stabilità di autunno.

Pensione anticipata 2014 e governo Renzi: flessibilità parola chiave, Legge di Stabilità decisiva - Boccia vuole Quota 100

Non sarà di certo facile per il governo Renzi studiare una formula di riforma della pensione anticipata 2014 che possa ‘accontentare’ in un solo colpo forze politiche e Ragioneria di Stato, ma le coperture economiche avranno un peso decisivo: una delle ipotesi più concrete, quella paventata dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano (pensione anticipata 2014 fissata a 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica) sconta per l’appunto il problema dell’eccessivo peso economico, urgerà dunque trovare una soluzione alternativa: il Presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia ha recentemente proposto l’istituzione di Quota 100 (da doversi raggiungere con la somma dell’età anagrafica e di quella contributiva), un’ipotesi intorno alla quale si riscontra comunque una certa freddezza da parte delle forze politiche. Oltre al problema economico e di volontà politica bisogna poi considerare l’aspetto sociale connesso alla riforma della pensione anticipata 2014: sono decisamente troppe le categorie lavorative falcidiate dalla Legge Fornero in attesa di un cambiamento, e a testimonianza di una situazione ormai insostenibile riportiamo il commento inviato da Vito ad uno dei nostri sondaggi: ‘Ho iniziato il lavoro a 15 anni, non ho mai vissuto la mia gioventù, negli anni ‘70 il lavoro era quasi schiavismo. Adesso ho 41 anni di contributi e 56 di età, ho perso il lavoro e non posso andare in pensione: vorrei sapere dai nostri governanti come e cosa dovrei fare, forse andare a rubare’. L’innalzamento dell’età pensionabile ed alcuni meccanismi previdenziali previsti all’interno della stessa Legge Fornero hanno in effetti contribuito a cambiare le carte sul tavolo del dibattito previdenziale: su tutte citiamo la norma che statuisce l’adeguamento periodico dell’istituto della pensione anticipata agli andamenti demografici in virtù della quale se oggi per accedere alla pensione anticipata 2014 servono 41 anni e 6 mesi per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini, nel triennio 2016-2018 saranno richiesti 42 anni e 10 mesi agli uomini e 41 anni e 10 mesi alle donne. A questo punto vorremmo coinvolgervi nella nostra analisi: vorreste una riforma dell’istituto della pensione anticipata 2014? Quale ipotesi tra quelle al momento al vaglio vi convince di più? Dateci un parere commentando l’articolo qui sotto!