Continua la girandola di indiscrezioni e ipotesi relative alla riforma della pensione anticipata 2014: dovessimo eleggere la keyword del processo di revisione sarebbe senz’altro 'flessibilità', con ciò significando che si lavorerà nel tentativo di dare maggiore scelta ai lavoratori in merito a quando decidere a che punto del proprio percorso abbandonare l’impiego. Chiaramente si fisseranno dei requisiti minimi (al momento si ragiona sul compimento dei 62 anni di età) e si stabiliranno delle piccole penalizzazioni per chi accederà alla pensione anticipata 2014 non appena maturati tali requisiti, ma la via è ormai tracciata: raramente, almeno sulla carta, si era assistito ad un coro di voci così unanime.
Si sono detti d’accordo i sindacati (con il segretario UIL Proietti in primis), il sottosegretario Baretta e persino l’INPS, ma l’interrogativo più grande sta nell’eterno problema dei costi. Il governo Renzi dovrà dunque riuscire a riformare l’istituto della pensione anticipata 2014 in modo finanziariamente sostenibile, pena l’infattibilità della manovra (pensiamo a quando la Ragioneria di Stato fece stralciare il provvedimento sui Quota 96). Tra le ipotesi sul tavolo del governo Renzi troviamo anche la possibile istituzione di Quota 100, ma la cosa certa è che la misura arriverà in seno alla Legge di Stabilità di autunno.