Vi abbiamo già fatto presente, quest'oggi, le vivaci proteste che si stanno moltiplicando in diverse regioni d'Italia in seguito alla pubblicazione delle graduatorie ad esaurimento provvisorie valide per il triennio 2014/2017. Il motivo principale delle contestazioni riguarda lo sconvolgimento delle classifiche in seguito all'inserimento di docenti precari, provenienti soprattutto dalle regioni meridionali.
I tagli massicci effettuati dal Ministero dell'Istruzione per quanto riguarda le immissioni in ruolo da operare nelle scuole del Sud Italia hanno generato questa 'migrazione' che, naturalmente, ha finito per far scivolare all'indietro nelle graduatorie molti docenti che pensavano di poter, finalmente, ottenere la cattedra.


Miur, scuola, precari e graduatorie ad esaurimento: dopo Lucca, parte la protesta dei docenti di Firenze

A questo proposito i 'Precari storici della provincia di Firenze' hanno deciso di denunciare questo trasferimento di massa e di dar luogo ad un'azione concreta per tutelare i propri diritti all'ammissione in ruolo: come già messo in atto dai 'colleghi precari' della provincia di Lucca, gli insegnanti fiorentini vogliono incontrare il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini al fine di poter discutere di queste problematiche e cercare una soluzione. 

La questione non è di facile risoluzione perchè, se è vero che le necessità primarie di ogni precario, lo spingono a cercare lavoro dove ci sono più probabilità di trovarlo, dall'altra è comprensibile anche la rabbia di coloro che pensavano di vedere già una piccola luce in fondo al tunnel buio, salvo poi ritrovarsi nuovamente nelle tenebre.

Quanto possa risultare utile il colloquio con il responsabile del Miur è tutto da vedere, anche perchè risolvere una questione così scottante non è affare da 'quattro e quattr'otto': è innegabile che la risposta di ogni precario d'Italia sarebbe quella di concedere il via libera a tutti i posti vacanti e disponibili ma sappiamo bene come questa ipotesi non sia assolutamente realizzabile e non sappiamo nemmeno quando lo diventerà.