Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito riferito a previdenza e Pensioni 2014: le recenti dichiarazioni rilasciate da Luisa Gnecchi hanno riacceso i riflettori sull'opzione contributivo donne, un istituto previdenziale dalla 'storia' travagliata e quanto mai incerta. Il regime normativo costituito dall'opzione contributivo donne ha natura temporanea e stando alle attuali disposizioni normative decadrà alla fine del 2014, scenario che potrebbe essere scongiurato da un intervento del governo Renzi che diversi mesi fa ha promesso una proroga dei termini di fruizione: le dichiarazioni di Gnecchi hanno fatto leva proprio su questo punto, con il membro PD ad aver rassicurato che ogni intervento in tema di opzione contributivo verrà effettato in seno alla Legge di Stabilità.
L'istituto, lo ricordiamo, concede una sorta di prepensionamento alle lavoratrici donne che ricorrendovi possono abbandonare l'impiego una volta compiuti 57 o 58 anni di età più 35 di contributi; non è di certo la prima volta che un membro del governo Renzi si espone sottolineando che si darà corso ad una proroga dei termini di fruizione dell'istituto, bisogna dunque attendere per comprendere se alle promesse, per una volta, seguiranno i fatti. L'impressione è che da questo punto di vista Renzi sia giunto al limite: in un mare magnum di riforme e provvedimenti trovano infatti posto una serie di promesse riferite a pensioni 2014, prepensionamento e previdenza non mantenute (pensiamo in particolare al caso dei Quota 96 della Scuola), servirebbe dunque maggiore determinazione e correttezza dando seguito a quanto si annuncia attraverso roboanti proclami che troppo spesso si esauriscono in un nulla di fatto.