Con grande probabilità anche settembre non porterà conclusioni utili per le numerose situazioni di disagio patite dai quota 96 della scuola, insegnanti e lavoratori ATA che si sono visti espropriare il proprio diritto alla pensione nel 2011 a causa di una svista nell'attuazione della Riforma Fornero. Nonostante ci troviamo ancora nella prima metà del mese, le dichiarazioni e gli ultimi aggiornamenti in area governativa indicano che la questione è ancora in alto mare e potrebbe restare irrisolta a lungo. Secondo quanto affermato recentemente dal Ministro Giuliano Poletti, non ci sarebbe in discussione alcuna riforma della previdenza italiana all'interno dell'esecutivo.

Anche qualora si trovassero delle risorse, la loro esiguità farà propendere per l'utilizzo in favore degli esodati del pubblico e del privato rimasti senza reddito (da lavoro o da rendita pensionistica).

Sfumata l'ipotesi di sfruttare il provvedimento di pensione anticipata, si organizza la protesta

Il nuovo atteggiamento attendista assunto dal Governo Renzi sulla questione può essere da un lato comprensibile visto il grave stato di necessità che caratterizza i conti pubblici, ma non giustificabile dai lavoratori della scuola che si sentono lesi nel loro diritto costituzionale al pensionamento. È in questo senso che vanno viste le numerose manifestazioni di protesta sia individuali che collettive avvenute nelle ultime settimane e portate avanti a partire dalla contestazione organizza il 29 agosto a Roma in Piazza S.S.

Apostoli, proprio in coincidenza con il primo Consiglio dei Ministri dopo il rientro dalle ferie. Da lì a breve si sono susseguite altre iniziative talvolta plateali (ma tutte rimaste inascoltate), come nel caso dei due docenti che si sono incatenati davanti a un Liceo in Sardegna, oppure del professore che ha indossato una felpa rossa con la scritta "1952 Martire della Fornero".

L'ultimo episodio, in ordine di tempo, risale alla festa dell'Unità tenutasi a Bologna nello scorso fine settimana, dove diversi Quota 96 hanno cercato di far sentire la propria voce al Premier presente sul palco. Il Presidente del Consiglio non ha però offerto risposte utili; aveva già espresso in passato l'idea che la priorità a cui destinare le poche risorse disponibili era quella degli esodati e dei disoccupati rimasti senza reddito da lavoro, mentre per gli altri si sarebbe cercato d'intervenire attraverso un provvedimento di portata più ampia, ma solo quando si troveranno le coperture.

Le iniziative dei Quota 96 in programma per il prossimo autunno

Tenendo presente lo scenario appena descritto è molto probabile che una sanatoria ad hoc non arriverà nel breve periodo, ovvero con la discussione e l'approvazione della legge di stabilità 2015. Proprio per questo motivo, sembra che l'attenzione di molti lavoratori ATA e docenti si stia ora spostando verso l'iniziativa di ricorso alla Corte Costituzionale, avviata dalla Cisl e appoggiata anche dal Giudice Ferdinando Imposimato (che in passato si è espresso possibilista circa le condizioni per ottenere un riscontro favorevole). Purtroppo quest'ultima sembra al momento la strada più praticabile, visto che dall'area governativa lo stallo potrebbe proseguire per tutto settembre e anche per prossimi i mesi a venire.