Nonostante nel mese di agosto la situazione sembrava potesse sbloccarsi, settembre ha portato solo cattive notizie ai lavoratori ATA ed ai docenti che dovevano già essere in pensione con la famosa "quota 96". Si tratta di coloro che hanno già raggiunto due criteri specifici:

· 35 anni di contribuzione e 61 anni di età;

· oppure 36 anni di contribuzione e 60 anni di età.

Purtroppo nel 2011 la frettolosa Riforma Fornero ha cambiato le carte in tavola del sistema previdenziale, non rendendosi conto però di un importante fattore specifico del mondo scolastico: il fatto che l'anno solare non coincide con quello delle lezioni, che va da settembre al settembre successivo.

È bastata questa svista per far decadere il diritto al pensionamento già maturato da circa 4000 dipendenti pubblici, che in molti casi si sono ritrovati a dover restare bloccati sul lavoro in età avanzata, talvolta per periodi che possono raggiungere addirittura i sette anni.

#Labuonascuola e le promesse non rispettate del Governo Renzi

Purtroppo la situazione appena descritta non è rimasta circoscritta al 2011 - 2012, ma continua a mantenere bloccati lavoratori e docenti tra i banchi di scuola e a meno di un intervento immediato lo farà per tutto il 2014 - 2015. L'ultima speranza concreta di una salvaguardia si è persa con il ritiro da parte del Governo Renzi di uno specifico emendamento dalla Riforma della pubblica amministrazione.

A partire da quell'evento vi è stato un cambio di rotta, probabilmente dovuto anche ai conti in peggioramento e al ritorno della recessione economica. I diversi membri dell'esecutivo che si sono occupati della questione hanno fatto intendere chiaramente che le risorse per intervenire in breve tempo non c'erano più, pertanto qualsiasi azione in tal senso è rimandata a data da destinarsi.

Ulteriore conferma è anche il fatto che la questione dei Quota 96 risulta completamente assente dai 12 punti del pacchetto di riforma della scuola, denominato #labuonascuola e presentato come una linea programmatica di grande importanza per il futuro del Bel Paese.

Sui social network i gruppi Quota 96 organizzano nuove proteste

Davanti ad una simile situazione e al fatto di dover allungare ingiustamente la permanenza sul lavoro, i gruppi dei quota 96 presenti sui social network si stanno organizzando per manifestare il proprio dissenso.

Tra gli obiettivi vi è quello di partecipare in massa alla consultazione pubblica sulla scuola indetta dal Governo, che in merito alla Buona Scuola ha presentato un portale per illustrare le misure previste con la riforma. La consultazione online inizierà il 15 settembre e si chiuderà il 15 novembre; all'interno di questi sessanta giorni i lavoratori e docenti coinvolti hanno deciso di far sentire la propria voce e di sottolineare i benefici che la scuola potrebbe trarre da una felice risoluzione della loro situazione. Un secondo fronte si apre invece con la nuova iniziativa della Cisl, che sta organizzando un ricorso presso la Corte Costituzionale e che ha trovato anche l'appoggio del Giudice Ferdinando Imposimato, intervenuto di recente durante la manifestazione di protesta dei quota 96 avvenuta lo scorso 29 agosto a Roma.