'La Buona Scuola' di Matteo Renzi, finalmente, ha visto la luce dopo il rinvio della scorsa settimana e il volume di 136 pagine contenente tutte le linee guida che l'esecutivo intende mettere in pratica sono oggetto di esame da parte di tutto il mondo scolastico, a cominciare dagli insegnanti, dal personale Ata, dai dirigenti scolastici fino ai sindacati.
A proposito di questi ultimi, già stanno cominciando ad arrivare i primi commenti da parte delle forze di sostegno dei lavoratori ed in particolar modo si è fatto sentire Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola che, ospite della trasmissione radiofonica 'Effetto Giorno' su Radio 24 ha parlato del progetto del Presidente del Consiglio.
Di Menna lo ha definito innanzitutto come un progetto 'ambizioso' e, proprio per questo motivo, sarà di difficilissima attuazione, a cominciare dall'insegnamento della lingua inglese già dal primo anno della scuola primaria a partire da settembre 2015 o dal sistema di valutazione delle scuole e dei docenti.
Riforma della scuola Renzi, Di Menna 'Piano ambizioso, tanti annunci ma di difficile attuazione'
Il segretario Uil ha ricordato che l'Italia si trova al penultimo posto (ultima la Romania) per quanto riguarda la spesa per l'istruzione e davanti ad un progetto del genere, c'è il rischio di ritrovarsi a gennaio 2015, quando scatterà la prima fase di avvio del piano di riforma, senza le coperture necessarie: è prevedibile, infatti, che, come accaduto in passato, la Ragioneria dello Stato sollevi delle obiezioni sulle spese.
Un altro motivo di scetticismo è rappresentato dall'introduzione degli scatti di merito che vanno a rivoluzionare il concetto di stipendio secondo anzianità. Di Menna ha criticato aspramente la decisione del 'nuovo meccanismo stipendiale del 66 per cento' che ha giudicato incomprensibile: occorre, invece, adeguarsi ai criteri usati in altri Paesi d'Europa, dove l'anzianità viene soprattutto rapportata al concetti di esperienza dell'insegnante, legata, in principal modo, al lavoro che viene svolto in classe.
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