Si potrebbe aprire un vero e proprio scontro tra il Ministero dell'Istruzione e il Tar del Lazio per la questione legata ai Licei brevi. Come senz'altro saprete, il Tribunale regionale del Lazio si è espresso in maniera contraria alla sperimentazione avviata dal Miur, dichiarandone l'illegittimità.
Naturalmente, la sentenza è arrivata con un anno scolastico già iniziato, così che nelle scuole che sono state scelte per preparare i primi diplomati in quattro anni, la notizia ha gettato tutti nello sconforto dagli studenti e le loro famiglie agli insegnanti e ai presidi.
Il ministero dell’Istruzione, comunque, ha già fatto sapere di non volersi arrendere a questa sentenza e ha ribadito la sua intenzione ad inoltrare prontamente ricorso.
Avanti così, dunque, secondo quanto ordinato da viale Trastevere. Il Tar del Lazio, però, insiste che manca il parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, l'organo abolito nel 2013 e sostituito successivamente dal Cspi che, però, di fatto non è ancora attivo.
Inoltre, i giudici amministrativi hanno giustificato la loro sentenza, basandosi anche sul timore che si verifichi una disparità di trattamento nei confronti degli altri studenti che ottengono il loro diploma dopo i 'classici' cinque anni di Scuola superiore.
Scuola, licei brevi, Miur contro il Tar del Lazio: andiamo avanti lo stesso
La risposta del Ministero dell'Istruzione non si è fatta attendere: 'In attesa della ricostituzione dell’organo collegiale nazionale - ha replicato il Miur - il parere non è dovuto'. Si è precisato, inoltre, che trattandosi di percorsi sperimentali, non c'è disparità di trattamento proprio perchè sostanzialmente diversi da quelli ordinari.
Quali sono state le reazioni delle scuole 'coinvolte nella querelle'? Gli Istituti sono dalla parte del Miur a difesa del rinnovamento della scuola, come afferma Nadia Cattaneo, preside dell’Istituto tecnico economico Enrico Tosi di Busto Arsizio. 'Basta all'immobilismo' è lo slogan che porta avanti questa sperimentazione, anche se si dovrà fare presto fare i conti con i ricorsi, controricorsi, le carte bollate e la solita opprimente burocrazia.