Giungono importanti novità in merito alla riforma delle Pensioni 2014: la commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato della Repubblica presieduta dal senatore Maurizio Sacconi (Ncd) ha infatti approvato all’unanimità la sesta salvaguardia pro lavoratori esodati non ratificando alcuna modifica al testo che aveva già ottenuto il via libera dalla Camera dei Deputati lo scorso agosto. Altri 32mila individui vengono così ad essere ‘salvaguardati’ dai requisiti imposti dalla riforma Fornero, provvedimento che sin dalla sua ratifica ha costretto gli esecutivi che si sono succeduti negli anni (governo Renzi compreso) ad approvare misure di salvaguardia per oltre 11 miliardi di euro.
‘Ottima l’approvazione definitiva della sesta salvaguardia per gli esodati - ha dichiarato il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano parlando di riforma pensioni 2014 ed esodati - In totale sono oltre 170.000 lavoratori salvaguardati con una spesa di 11,6 miliardi di euro. Molta strada resta ancora da fare - ha proseguito Damiano - ma la Legge di Stabilità rappresenta l’occasione giusta per affrontare questo problema’. Sulla stessa linea di pensiero anche la CGIL, con il segretario confederale Vera Lamonica ad aver espresso la propria soddisfazione per l’ufficializzazione della sesta salvaguardia pro esodati: ‘Siamo soddisfatti ma adesso è arrivato il momento che le pensioni rientrino nell'agenda del governo Renzi, è doveroso correggere la riforma Fornero cominciando dall'introduzione della flessibilità in uscita senza penalizzazioni’.
Damiano e sindacati paiono dunque concordi nel sottolineare che a margine della Legge di Stabilità debbano arrivare importanti interventi previdenziali (si parla con sempre maggiore insistenza di nuove forme di pensione anticipata e prepensionamento che potrebbero interessare anche i lavoratori precoci), ma al momento non sembra che il governo Renzi sia orientato versa questa direzione data l’assoluta assenza di un pur minimo dibattito.
Eppure, tutto ciò che non verrà inserito nella Legge di Stabilità andrà dirottato a data da destinarsi, quale dunque il futuro della prossima riforma delle pensioni 2014?