L'Inps ha comunicato la sospensione di tutte le note di addebito già inviate e il blocco di nuovi invii dell'indennità di disoccupazione per personale della Scuola con contratto di lavoro co.co.co., assegnisti di ricerca e dottorandi che avevano presentato domanda a partire dal 2007. L'Inps richiede la restituzione della somma erogata per sbaglio per un difetto della normativa a 4mila lavoratori che non godevano di questo beneficio. Congelamento della pratica e attesa di valutazione da parte del Governo, il quale è chiamato a dare una risoluzione ai precari coinvolti.
L'indennità di disoccupazione (erogazione di una somma una tantum al termine del contratto di lavoro, quale sostegno e garanzia del reddito) è stata introdotta dal D.L n.276 del 2003 e successiva Legge 2 e 33 del 2009, costituiva una somma che poteva essere richiesta con la chiusura del contratto di lavoro a tempo determinato nel comparto della scuola e dell'Università. Per questo motivo, l'erogazione dell'indennità di disoccupazione non spettava ai collaboratori del pubblico impiego ma a causa di una normativa confusa, come ha sostenuto la Cgil, molte sedi territoriali dell'Inps hanno erogato per sbaglio l'indennità di disoccupazione anche a circa 4mila lavoratori che non avevano diritto al godimento di questo beneficio fino al 2013 quando con circolare n. 38 del 14 marzo l'Inps ha precisato i criteri di esclusione di questa tipologia di lavoratori.
L'Inps ha così disposto la sospensione di tutte le note di addebito già inviate e il blocco di nuovi invii, richiedendo ai beneficiari la restituzione della somma di cui hanno goduto per un difetto della normativa. Al momento, si può ancora contare sul fatto che l'Istituto previdenziale ha solo congelato la partita (non è stata ancora chiusa) in attesa della valutazione dei ministeri competenti in materia. Ora spetta al Governo trovare un soluzione ma soprattutto avviare una riforma in materia di garanzia di ogni tipologia di contratto del personale della scuola. Su questa tipologia di figure professionale vige ancora una forte incertezza normativa e amministrativa.
Indennità disoccupazione: Inps la chiede indietro
La decisione dell'Inps di sospendere l'invio dell'indennità di disoccupazione al personale della scuola con contratto co.co.co. (contratto di collaborazione continuata e continuativa), agli assegnisti universitari e ai dottorandi che a partire dal 2007 avevano fatto richiesta dell'indennità una tantum per il sostegno al reddito al termine del contratto, è ancora in attesa di valutazione da parte dei ministeri competenti. Intanto l'Inps, già dalla scorsa settimana, ha inviato la comunicazione via posta a tutti gli interessati al provvedimento, con la richiesta di restituzione della somma erogata una tantum cinque anni fa. Blocco e richiesta di restituzione della somme erogate dal 2007 interessa circa 4mila unità del personale della scuola, di cui fanno parte ex co.co.co della scuola, dottorandi e assegnisti, che hanno goduto del beneficio per la risoluzione del proprio contratto di lavoro a tempo.L'indennità di disoccupazione (erogazione di una somma una tantum al termine del contratto di lavoro, quale sostegno e garanzia del reddito) è stata introdotta dal D.L n.276 del 2003 e successiva Legge 2 e 33 del 2009, costituiva una somma che poteva essere richiesta con la chiusura del contratto di lavoro a tempo determinato nel comparto della scuola e dell'Università. Per questo motivo, l'erogazione dell'indennità di disoccupazione non spettava ai collaboratori del pubblico impiego ma a causa di una normativa confusa, come ha sostenuto la Cgil, molte sedi territoriali dell'Inps hanno erogato per sbaglio l'indennità di disoccupazione anche a circa 4mila lavoratori che non avevano diritto al godimento di questo beneficio fino al 2013 quando con circolare n. 38 del 14 marzo l'Inps ha precisato i criteri di esclusione di questa tipologia di lavoratori.
L'Inps ha così disposto la sospensione di tutte le note di addebito già inviate e il blocco di nuovi invii, richiedendo ai beneficiari la restituzione della somma di cui hanno goduto per un difetto della normativa. Al momento, si può ancora contare sul fatto che l'Istituto previdenziale ha solo congelato la partita (non è stata ancora chiusa) in attesa della valutazione dei ministeri competenti in materia. Ora spetta al Governo trovare un soluzione ma soprattutto avviare una riforma in materia di garanzia di ogni tipologia di contratto del personale della scuola. Su questa tipologia di figure professionale vige ancora una forte incertezza normativa e amministrativa.
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