Oggi, domenica 5 ottobre, si celebra la Giornata mondiale degli insegnanti, istituita dall’Unesco nel 1993. Il tema di quest'anno è la «parità di genere». Secondo i dati forniti dall’Unesco, assistiamo ad una media del 62% di docenti donne nella Scuola primaria con picchi che arrivano sino del 98%. 
Il punto sul quale vogliamo soffermarci in una breve riflessione non riguarda quindi la 'classica' discriminazione sessista che, ormai, ci siamo abituati a vedere in altre professioni dove, spesso, accade, che i diritti dell'uomo siano maggiormente tutelati rispetto a quelli della donna, 'storicamente' penalizzata dal concetto di carriera.
La battaglia della scuola, quindi, non è quella di assicurare alle mondo femminile la parità per quanto riguarda l'assegnazione dei posti di lavoro o per ciò che concerne la progressione di carriera. 
Il corpo docente di tutti gli ordini scolastici, in Italia, è dominato dalle donne che rappresentano oltre l’80% dell'intero personale. Ma allora, c'è da chiedersi, quale può essere il significato di questa giornata mondiale degli insegnanti in relazione al tema di quest'anno che riguarda la parità?


Scuola, giornata mondiale degli insegnanti, oggi 5 ottobre 2014: parità di stipendi e le 'paghe rosa'

Molto semplice, la scarsa retribuzione economica. Qui non si tratta di disparità di trattamento tra uomini e donne, si tratta di vere e proprie 'paghe rosa' che, probabilmente, sono la causa del blocco del contratto economico dal 2007 e della ventilata prossima abolizione degli scatti di anzianità a favori degli scatti meritocratici. Ecco, forse, dove troviamo il vero motivo che sta alla base di questo 'congelamento' degli stipendi dei docenti in Italia che va in controtendenza a quello dei colleghi di ben 16 Paesi europei che, invece, hanno beneficiato di un aumento di salario.
Si è parlato molto di 'quote rosa' in Parlamento e allora perchè non parlare di 'paghe rosa' per la scuola che, con tutta probabilità, 'paga' lo scotto di essere formata, in gran parte, dalle donne?
Questa è la 'parità di genere' su cui riflettere e che impedisce al governo di equiparare il trattamento economico del personale scolastico a quello degli altri lavoratori.