Prosegue come un fiume in piena il dibattito connesso all’abolizione della Legge Fornero: da tempo si parla dell’inadeguatezza di una riforma che dalla sua ratifica ha costretto i governi che si sono succeduti ad approvare provvedimenti di salvaguardia per oltre 11,6 miliardi di euro, ma il parere positivo della Cassazione che ha certificato l’avvenuto traguardo delle 500mila firme in favore del referendum abrogativo promosso dalla Lega Nord ha contribuito a ridare vigore al dibattito. Il passo successivo sarà il giudizio della Consulta, a questo punto vero e proprio ago della bilancia dato che in caso di sentenza positiva l’abolizione della Legge Fornero non sarebbe più uno scenario utopistico.

Certo il dibattito attorno allo strumento referendario si fa sempre più acceso: nonostante l’obiettivo sia condiviso dalla stragrande maggioranza dei soggetti coinvolti, non tutti gli attori politico-sindacali giudicano favorevolmente la via scelta della Lega Nord per giungere all’abolizione della Legge Fornero, con SPI CGIL e UIL ad essersi dette in particolare dubbiose. Ma cosa potrebbe accadere se si dovesse effettivamente assistere all’abolizione della Legge Fornero?

Abolizione Legge Fornero, referendum Lega Nord e parere Consulta: novità e scenari futuri – Un epilogo tutto da scrivere

Come accennato in apertura, l’abolizione della Legge Fornero non è più utopia: il cammino intrapreso dalla Lega Nord di Salvini sta dando i primi frutti, anche se il parere decisivo arriverà solo in primavera con la valutazione che giungerà dalla Corte Costituzionale. Nel frattempo il dibattito sul possibile referendum si fa sempre più infuocato: se il leader CGIL Susanna Camusso ha già palesato il proprio sostegno lo stesso non può dirsi per lo SPI CGIL, con il leader Carla Cantone ad essersi detta più che dubbiosa: ‘E' chiaro che se non c'è altro in campo tutti si aggrapperanno al referendum, ma noi - ha dichiarato la Cantone parlando di previdenza e abolizione della Legge Fornero - non possiamo rinunciare a condurre questo tipo di battaglia. Dobbiamo mettere in atto una strategia, lo aveva deciso il congresso’. ‘Aggrapparsi al referendum - ha proseguito la Cantone - sarebbe un grosso errore, dobbiamo proseguire con vie parallele: dalla raccolta di firme per un appello fino allo sciopero generale, cominciando da quello che probabilmente decideremo fra un paio di giorni: fra gli obiettivi ci sarà senz’altro l’abolizione della Legge Fornero’.



Insomma, si all’abolizione della riforma Fornero, ‘ni’ al referendum: dietro questo tipo di valutazioni si cela una preciso disegno riformatore, che si muove verso un’altra direzione strategica, oppure si nasconde un semplice astio verso il partito promotore, la Lega Nord? Difficile a dirsi, un po’ l’uno e un po’ l’altro verrebbe da dire. E mentre la UIL tramite una nota stampa definisce ‘troppo semplicistico il ricorso allo strumento del referendum per risolvere un problema in realtà molto complesso’ si continua a dipingere i possibili nuovi scenari che potrebbero emergere in seguito ad un eventuale abolizione della Legge Fornero: trattandosi della normativa di sistema del comparto previdenziale si rendere necessaria una riforma delle pensioni 2015 ampia e articolata, ma in primis andrebbe ri-calcolarta una nuova età pensionabile, quota che la stessa Legge Fornero fissa a 67 anni. E Voi che idea vi siete fatti? Credete che il disegno della Lega Nord possa effettivamente andare in porto? Siete d’accordo con il referendum e con l’obiettivo di abolire la Legge Fornero? Dateci un giudizio commentando l’articolo qui sotto! Se desiderate continuare a rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ poco sotto il titolo del pezzo!