Dallo studio dell'avvocato Domenico Naso arriva una lettera di diffida per il premier Renzi e il Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini per la mancata applicazione della sentenza del giudice del lavoro in merito al collocamento in pensione dei 42 Quota 96 ricorrenti. Lo studio legale è stato incaricato di diffidare la Presidenza del Consiglio dei Ministri nella persona di Matteo Renzi e il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca nella persona di Stefania Giannini affinché provvedano, in relazione alle proprie competenze, all'emanazione dei provvedimenti necessari all'applicazione della sentenza n. 31595 del 03/11/2014, pronunciata dal Giudice del lavoro del Tribunale di Salerno. In questi giorni si era infatti a lungo parlato del successo per il riconoscimento dei primi pensionamenti nel comparto della Scuola per i Quota 96, nonostante si parlasse di sole 42 unità. Si era infatti sperato in un inizio che avrebbe comportato l'emanazione di un provvedimento in materia di pensionamento capace di sanare il vuoto normativo. Nessuna risposta è arrivata però dal Governo e dal Miur, assenti nella risoluzione di una situazione tanto prioritaria quanto necessaria per lo sblocco dell'occupazione e delle immissioni in ruolo nel mondo dell'istruzione.

Quota 96: arriva la diffida per Renzi e Giannini

La lettera di diffida indirizzata al Presidente del Consiglio e al Ministro Miur ha per oggetto: "Personale della Scuola A.T.A. e Docenti "Quota 96", Presidenza del Consiglio dei Ministri e M.I.U.R. Diffida con Contestuale Atto di messa in mora anche ai sensi e per gli effetti della legge 241/90 e successive modifiche ed integrazioni. Sentenza n. 31595 del 03/11/2014 del Tribunale di Salerno". Lo studio legale Naso & Partners è infatti stato incaricato da 800 Quota 96 della scuola che hanno maturato i requisiti pensionistici a rappresentare la mancata applicazione del riconoscimento alla quiescienza, situazione non ancora "liquidata"e lasciata senza risposta da due settimane. L'invio della lettera di diffida al premier e al ministro dell'Istruzione era già stata pensata durante i primi giorni della settimana scorsa ma non ancora esecutiva, nella speranza di ottenere o strappare una qualche promessa con lo sciopero/manifestazione di venerdì 14 novembre. Niente di fatto invece per i Quota 96, seppur hanno visto riconoscersi un diritto: Renzi e Giannini non potranno però ora restare indifferenti alla diffida recapitata direttamente al proprio Ministero e Governo.



La sentenza del Tribunale di Salerno, nella persona della dr.ssa Ippolita Laudati, ha riconosciuto il diritto al collocamento in pensione di 42 docenti Quota 96, stabilendo l'applicazione immediata della normativa in oggetto per il personale della scuola ancora in servizio a causa del vincolo della durata dell'anno scolastico, e per lo stesso motivo legge/normativa applicata in tali limiti. La lettera di diffida da parte dei docenti Quota 96 indirizzata a Matteo Renzi e a Stefania Giannini è da intendersi un inizio del riconoscimento del diritto del personale della scuola con i medesimi requisiti per il collocamento in pensione dei Quota 96 di Salerno. Si attende dunque di conoscere la risposta dei due massimi esponenti del Governo e della Pubblica Istruzione, oltre ai tempi di organizzazione di atti normativi e/o amministrativi che possano portare al collocamento dei 42 Quota 96 ricorrenti, e di seguito aprire un varco per i restanti 4mila che attendono la "redenzione" dall'errore della Legge Fornero.