Giungono importanti novità in merito al Test di Medicina 2015: le ultime notizie raccontano di un clima che si fa sempre più teso, con il ministro Giannini ad aver lasciato intendere che se non si troverà al più presto una soluzione condivisa l’annunciata abolizione del Test di Medicina 2015 potrebbe slittare ed essere rimandata al 2016. L’idea di fondo rimane sempre la stessa: abolizione del test d’ingresso ma mantenimento del numero chiuso mediante uno sbarramento da prevedersi al secondo anno. L’oggetto del contendere sta proprio qui, ovvero sia nella strutturazione dello sbarramento: per riformare il Test di Medicina 2015 si continua a pensare al metodo alla francese, quel che è certo è che si dovrà configurare uno step selettivo molto duro per limitare fortemente il numero di accessi al 2° anno.

La questione connessa al Test di Medicina 2014 ha infatti confermato la non adeguatezza delle strutture universitarie italiane che stentano ad attivare i corsi per via degli oltre 6mila studenti che il TAR ha riammesso in seguito ai ricorsi presentati in massa dagli esclusi: la situazione è diventata talmente insostenibile da aver spinto la Conferenza dei presidenti dei corsi di laurea in Medicina a paventare l’autosospensione di coordinatori e docenti in assenza di ‘decisi e urgenti interventi ministeriali’. A questo punto, la parola caos rende al meglio lo status quo.

Test di Medicina 2015, abolizione posticipata al 2016? Docenti minacciano autosospensione ma il ministro Giannini non fa una piega

Come accennato in apertura, continua a regnare il più assoluto caos in merito alla strutturazione del Test di Medicina 2015: abolizione si o abolizione no? Chiamato ad esprimersi sull’argomento, il ministro Giannini ha confessato che ‘è stata istituita una commissione mista per arrivare ad una selezione qualitativamente migliore’: l’iter insomma non si preannuncia breve, ecco che l’ipotesi di un’abolizione del Test di Medicina 2015 potrebbe slittare al 2016, decisione che in effetti concederebbe maggiori margini di manovra e più tranquillità nel gestire il riassetto dei meccanismi d’ingresso ad una delle facoltà comunque più ambite dai neodiplomati. Ancora prima che dell’abolizione o meno del Test di Medicina 2015, il ministro Giannini dovrebbe comunque occuparsi degli effetti della sentenza del TAR che ha riammesso oltre 6mila studenti ai corsi di laurea in partenza in questo mese di novembre. Tra aule intasate, laboratori insufficienti e reparti stracolmi il caos è davvero dietro l’angolo, con numerose Facoltà che pur di far partire il ciclo di lezioni hanno deciso di ricorrere allo strumento della video conferenza. Al di là di quelle che possono essere delle ‘toppe’ momentanee urge intervenire con decisione e fermezza, in caso contrario, minaccia la Conferenza dei presidenti dei corsi di laurea in Medicina, ‘docenti e coordinatori sono pronti ad autosospendersi’: ‘Non vogliamo essere complici del degrado della formazione medica italiana’, ha dichiarato a Il Sole 24 Ore il presidente della stessa Conferenza Andrea Lenzi . ‘I colleghi europei ci dicono che i nostri corsi sono tra i migliori e non vogliamo che i nostri studenti debbano subire le conseguenze dell'impoverimento della nostra area formativa: noi non ci stiamo’. L’organismo ha addirittura approvato una mozione all’unanimità comunicando che l’autosospensione diverrà automatica ‘in assenza di tempestivi interventi da parte del Ministero’. Il Test di Medicina 2015 da una parte e i corsi di laurea che stentano a partire dall’altra contribuiscono a creare uno scenario davvero senza precedenti per l’Università italiana: noi continueremo a seguire i futuri sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ poco sotto il titolo del pezzo.