Continua a tenere banco il caso connesso al Test di Medicina 2015: abolizione, mantenimento dello status quo con un nuovo modulo normativo cui fare riferimento o previsione di uno sbarramento al secondo anno? Sono tanti e fitti gli interrogativi che in queste ore campeggiano, tra gli altri, nella mente dei dirigenti del MIUR e di Stefania Giannini, uno dei ministri più contestati tra quelli che sono stati designati a prender parte dell’esecutivo guidato da Renzi. La questione connessa all’abolizione o abrogazione del Test di Medicina 2015 ha assunto proporzioni talmente gigantesche da aver interessato anche l’universo della politica, con il parlamentare Emma Petitti ad aver presentato una proposta di legge ad hoc.
A dirla tutta, il dibattito sull’abolizione o meno del Test di Medicina 2015 potrebbe svolgersi in un clima sereno nella piena consapevolezza della necessità di un cambiamento (nei prossimi anni mancheranno più di 20mila medici), ma le ultime vicende connesse ad annullamenti annunciati e poi ritrattati hanno contribuito a generare un clima più che infuocato. L’ultima decisione in ordine di tempo è stata quella di non far ripetere il test d’ingresso per le scuole di specializzazione annesse alla facoltà di medicina, statuizione che ha fatto andare su tute le furie i diretti interessati (che adesso potrebbero decidere di muovere ricorso) con Stefania Giannini accolta da urla e contestazioni mentre si trovava in visita al Policlinico universitario della Federico II di Napoli.