Il Consiglio dei Ministri della vigilia definisce nuove regole sul fronte dei licenziamenti, dove nei contratti l'indennizzo va a prendere il posto del reintegro con l'abolizione, almeno nominale, dell'articolo 18. Il reintegro non scompare del tutto dalla riforma del lavoro Renzi-Poletti, perchè resta previsto nel caso di licenziamento ingiustificato.
Dopo l'approvazione della Legge di Stabilità avvenuta lunedì scorso, Renzi incassa un'altra importante vittoria, l'ultima del 2014. Dopo appena 10 mesi di legislatura, per il premier è già tempo di bilanci ed a suo dire ci sono tutte le premesse perchè il 2015 sia il primo vero anno di crescita per l'Italia.
"Se l'America è cresciuta del 5% nel terzo trimestre, che cosa stiamo aspettando?"
La 'rivoluzione copernicana'
All'uscita da Palazzo Chigi le prime parole del premier Renzi sono state proprio "una rivoluzione copernicana" per definire i decreti attuativi del Jobs Act ed "un passo storico" per il contratto a tutele crescenti. In seguito alle novità fiscali dei giorni scorsi, il Cdm ha approvato altri due decreti attuativi: contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti ed estensione dell'Aspi a 24 mesi, con il via libera del decreto per Taranto e l'Ilva, e decreti fisco e Milleproroghe
Si tratta di baluardi del governo Renzi, anticipati in primavera e responsabili della crisi interna al Pd.
A ben guardare non sembra che sia davvero cambiato molto. Almeno ufficialmente avrebbe vinto Renzi con la scomparsa dell'articolo18. Ma si continua a parlare di reintegro, non c'è stata l'introduzione del super-indennizzo e, dunque, è mancata quella forza riformatrice che avrebbe dovuto allineare l'Italia agli altri Paesi europei, Germania in testa.
Indennizzi 4-24 mesi, No opting out, si licenziamenti collettivi
Il premier c'ha tenuto a sottolineare come nella riforma siano stati introdotti indennizzi per i licenziamenti ingiustificati da 4 fino al un massimo di 24 mesi, con la possibilità di reintegro. Aumento di due mesi per ogni anno di servizio. Escluso in extremis l'Opting out, voluto da Ncd, che permetteva al datore di lavoro di superare il reintegro con un maxi-indennizzo.
Esteso, infine il regime dei licenziamenti individuali ai collettivi, con regole da applicare anche ai sindacati ed i partiti, prima esclusi.
Trenatsei mesi e 2 miliardi per salvare l'Ilva
È stata definita una commissione straordinaria formata da tre membri per far partire il risanamento all'Ilva. Previsti investimenti per circa 2 miliardi, con 30 milioni per incentivare la ricerca sui tumori all'ospedale della Città, mentre 800 milioni sono stati stanziati tra porto ed infrastrutture. Per il premier, ciò che conta davvero è il fattore tempo: solo se si rimarrà entro i 36 mesi sarà possibile sperare nel cambiamento.
Fisco: più sanzioni, ma 'Stato come consulente'
In arrivo il decreto su certezza del diritto, in attenuazione della delega fiscale.
Questa norma è incardinata su tre principi: delimitazione abuso del diritto, sanzioni revisionate e collaborazione tra fisco e privati. In sostanza, si può dire che aumentano le sanzioni, ma si alza la soglia di tolleranza, considerando lo Stato come un consulente del privato. Aumentate le possibilità di collaborazione tra fisco e privati, tartassati gli evasori.