La legge di stabilità del governo Renzi ha portato alcune novità sul fronte della pensione anticipata e della riforma del sistema previdenziale, anche se chi si aspettava modifiche strutturali è rimasto senz'altro deluso. Negli scorsi giorni, poi, l'ultimo Consiglio dei ministri prima di Natale ha portato con sè una novità importante e, per molti, inattesa: la nomina dell'economista Tito Boeri alla presidenza dell'Inps.
Quali cambiamenti potrebbe portare questa investitura sul fronte della riforma delle Pensioni nel 2015? La discussione sulle modifiche al sistema previdenziale è più che mai aperta, con i temi dell'accesso alla pensione anticipata e della correzione degli errori della Fornero in primo piano. Vediamo i cambiamenti già approvati e quelli in discussione per il prossimo anno.
Riforma pensioni 2015 e legge di stabilità: i cambiamenti su pensione anticipata e assegni d'oro
Due gli interventi contenuti nella legge di stabilità che toccano le pensioni: da una parte è stato approvato un emendamento, a firma Gnecchi del PD, che elimina le penalizzazioni per chi sceglie la pensione anticipata prima dei 62 anni, avendo raggiunto il requisito dei contributi (42 anni e mezzo o 41 anni e mezzo, a seconda che si tratti di uomini o donne).
Non ci sarà taglio dell'assegno per chi otterrà i contributi entro il 31 dicembre 2017. Il secondo cambiamento tocca le pensioni d'oro: una norma appena approvata decreta che l'importo dell'assegno pensionistico mensile non potrà in nessun caso superare quello calcolato secondo le regole del vecchio regime, quello retributivo. In questo modo viene eliminata la possibilità di "cumulo" grazie alla quale alcuni alti funzionari pubblici arrivano a percepire assegni più pesanti dell'ultima busta paga: uno scandalo sollevato ultimamente. Nella legge di stabilità, per la delusione di molti, sono stati però ignorati temi urgenti come la questione Quota 96 della scuola o il dramma degli esodati senza copertura.
Cambierà qualcosa nel prossimo futuro?
Riforma pensioni 2015, le prospettive con Tito Boeri all'Inps
Per capire quali strade prenderà la possibile riforma delle pensioni di Renzi nell'ormai imminente 2015 non si può trascurare la visione del nuovo presidente dell'Inps, Tito Boeri. Visione rintracciabile in numerose interviste e nelle proposte che da tempo l'economista fa sul tema. Il primo punto è quello dell'informazione: è ormai quasi certo che l'anno prossimo arriverà la Busta Arancione, un documento che metterà il cittadino al corrente della propria situazione previdenziale, di quanti contributi ha versato e di che assegno pensionistico possa attendersi. Probabilmente Boeri si opporrà poi all'erogazione del Tfr in busta paga, misura fortemente voluta dal governo Renzi ma che non piace al nuovo presidente Inps (che contro essa ha pubblicato recentemente un decalogo critico).
Un altro punto importante per Boeri, sul quale ci si aspettano novità di rilievo, è quello delle pensioni doro: l'economista propone un contributo di solidarietà su quella parte delle vecchie pensioni che non è giustificata dai contributi versati. Un metodo per colpire gli assegni più alti senza incorrere nuovamente nello stop della Consulta. Secondo i calcoli, il prelievo - progressivo - riguarderebbe solo il 10 per cento dei pensionati sopra i 2.000 euro (che però rappresentano il 27% dell'importo totale erogato) Il gettito totale è stimato in 4,2 miliardi di euro. Ci attende un 2015 "caldo" sul fronte previdenziale? Se volete rimanere aggiornati sui temi della riforma delle pensioni e della pensione anticipata, vi consigliamo di cliccare sul tasto "segui" sopra il titolo dell'articolo.