La Legge di Stabilità recentemente approvata non porta modifiche sostanziali alla normativa relativa alle pensioni. Le novità inserite nel testo sono: cancellazione delle penalizzazioni per chi va in pensione prima del raggiungimento dei 62 anni di età ma dopo aver raggiunto i requisiti relativi all'età contributiva; sono stati fissati dei tetti agli assegni pensionistici d'oro; aumento della tassazione per i fondi pensione e per le casse dei professionisti. Non è stato inserito alcun provvedimento relativo al prepensionamento dei dipendenti pubblici, così come era stato previsto in un primo momento.

Nella Legge di Stabilità è stato confermato lo sgravio fiscale che da vita al bonus di 80 euro al mese per circa 10 milioni di dipendenti. Questo bonus non è stato però allargato ai pensionati, come si sperava. I beneficiari, quindi, saranno quei lavoratori con un reddito lordo compreso tra 8mila e 26mila euro escludendo naturalmente tutte le persone al di fuori di questo range. La riforma delle pensioni sarà presa in considerazione a partire dal prossimo gennaio per cercare di rendere più flessibile possibile il nostro sistema pensionistico.

Si parla insistentemente di un possibile ponte previdenziale che possa permettere il pensionamento anticipato per tutti i lavoratori al raggiungimento di 50 anni di età con la possibilità di percepire l'assegno pensionistico calcolato con il meno conveniente metodo contributivo.

Infine, i lavoratori del comparto scuola, i cosiddetti Quota 96, aspettano che il governo Renzi possa risolvere la loro problematica; sono ormai diversi anni che aspettano di andare in pensione nonostante abbiano raggiunto i requisiti richiesti; il tutto a seguito di un errore grossolano inserito nella legge Fornero ancora in vigore dove si è confuso l'anno solare con quello scolastico. 

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