Le news del 9 gennaio sulla questione di una riforma pensioni Renzi per il 2015 sottolineano ancora una volta come le più importanti contraddizioni della legge Fornero si facciano sentire anche dopo l'approvazione della legge di stabilità 2015. Ad alzare la voce sono ancora una volta gli esodati che, nella persona di Giuliano Colaci, richiedono pubblicamente una nuova salvaguardia per i circa 50mila lavoratori che non hanno ancora usufruito della deroga. Intanto, le polemiche non si placano neanche sul versante dei cosiddetti "lavori usuranti", il taglio al fondo di 150 milioni di euro resta e questo provocherà gravi scompensi sulla materia.
Ecco, allora, le news aggiornate al 9 gennaio sulla riforma Pensioni Renzi per il 2015, con particolare attenzione agli esodati e ai lavori usuranti.
Riforma pensioni Renzi, news al 9 gennaio: la nuova battaglia degli esodati per una settima salvaguardia
Il tema degli esodati è stato sicuramente uno di quelli centrali nella discussione sulla riforma pensioni Renzi per il 2015. L'approvazione della sesta salvaguardia non ha risolto il problema e i comitati hanno prodotto una nuova richiesta ufficiale. Si richiede infatti il diritto alla pensione con i requisiti precedenti alla legge Fornero per tutti coloro che avevano interrotto il proprio rapporto di lavoro, a seguito di risoluzione del contratto o a seguito di accordi individuali o collettivi, e che avrebbero maturato il diritto previdenziale entro il 31 dicembre 2018.
Si tratta di circa 50mila lavoratori che vogliono far sentire la propria voce soprattutto dopo le ultime dichiarazioni di Treu, il Commissario dell'Inps, che ha affermato come il problema esodati non esista più. Da ricordare che la stima di coloro che rientrano nell'ambito dei cosiddetti "esodati" è stata effettuata dal governo stesso durante un'interrogazione parlamentare voluta dalla Commissione Lavoro alla Camera nell'ottobre del 2014.
Pensioni, news al 9 gennaio: è caos per i lavoro usuranti, cosa succederà con il taglio al fondo?
Un'altra materia che ha suscitato forti polemiche nell'ambito della riforma pensioni Renzi per il 2015 è quella che riguarda il taglio al fondo per i lavori usuranti. Il fondo era stato previsto dal D. Lgs. n. 67 del 2011 e consisteva di 383 milioni di euro ai quali attingere per pagare le pensioni a tutti coloro che rientrassero nei requisiti per l'ottenimento dei benefici connessi al proprio lavoro particolarmente pensante e usurante.
Invece, il comma 721 dell'articolo 1 della legge n. 190 del 2014 sancisce un taglio di 150 milioni di euro a questo fondo e questo potrebbe portare ad un cambiamento dei requisiti che al momento consistono in 61 anni e 3 mesi dal punto di vista anagrafico e 35 anni dal punto di vista contributivo. L'Inps, monitorando la situazione, potrebbe decidere per un cambiamento radicale dei requisiti di accesso, date le risorse sicuramente insufficienti.
È tutto con le news del 9 gennaio sulla riforma pensioni Renzi per il 2015. Se desiderate ricevere aggiornamenti su questa e altre materie di politica economica, il nostro suggerimento è di cliccare sul tasto "Segui" posto in alto al di sopra del titolo dell'articolo.