Novità scatti di competenza piuttosto che di anzianità
Diecimila euro è una stima empirica, una somma soggetta a molte variabili.
La prima riguarda la valutazione dell'operato del docente, che sostituisce ''gli scatti di merito con quelli di anzianità''. Se prima il parametro principale erano gli anni di lavoro, suddiviso in 5 livelli: uno per ogni 7, fino ai 35 anni di operato; nel prossimo futuro il docente, potrebbe beneficiare unicamente degli extra, attraverso gli scatti di competenza. Praticamente, ogni 3 anni il 66% degli insegnanti, che ha ottenuto più crediti didattici, ha un aumento fisso pari a 60 euro.
Sindacati contrari ai crediti didattici
Com'era prevedibile non soli i docenti, ma anche i sindacati sono contrari ai crediti didattici. Il timore generale, è quello di vedere a fine carriera una busta paga impoverita.
È assodato che con la riforma non sono previsti scatti fino al 2018. Lo Stato potrà così risparmiare milioni di euro (risorse da destinare per il Fondo offerta formativa). I docenti italiani attendono con ansia il mese di febbraio quando il prossimo decreto scolastico, tradurrà le proposte in fatti. C'è da considerare l'opportunità che la delibera proposta nell'ambito de ''La buona scuola'', non rimanga uguale.
Le ultime notizie avvallano l'ipotesi di ''un sistema misto'', praticamente: crediti didattici assieme agli anni da docente. Non è dello stesso parere il ministro Giannini. In un intervento fatto lo scorso dicembre in Commissione Istruzione, ha affermato come il criterio meritocratico è un aspetto fondamentale e dominante per il rinnovamento della scuola italiana.
Ad ogni modo - ha continuato il ministro, ''l'ipotesi di azzerare completamente gli scatti di anzianità è un obiettivo da migliorare''. Ora è necessario capire, se nel mese di febbraio maestri e professori organizzeranno degli scioperi, per dire no al nuovo che avanza.