La questione dei nuovi regimi per le partite Iva che godono del vantaggio di rientrare nei minimi ha scatenato la rivolta dei lavoratori autonomi. Nell'ultimo mese tante sono state le polemiche che hanno portato sia il presidente del consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, sia il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a definire quello sulle partite Iva un passo falso del governo. In questi giorni è arrivata la prima vittoria per i lavoratori autonomi, che non sembrano essere ancora soddisfatti. Approvato l'emendamento Saltamartini arrivano nuove regole che alleggeriscono, anche se in parte, la pressione fiscale ai fini contributivi. Vediamo cosa è stato coretto all'interno della legge di Stabilità, va sottolineato che si tratta di provvedimenti che hanno efficacia solo nel 2015.

Versamento contributi pensionistici INPS

Quello contro le tasse che dal primo gennaio 2015 hanno assalito la categoria delle partite Iva è una lotta come tra i sindacati della categoria: Confprofessioni, Colap, e Acta che hanno sottoscritto il "Manifesto del lavoro intellettuale", come riportato dal Corriere.it, in cui sono riportate le proposte mosse nei confronti del governo Renzi. La prima vittoria ottenuta è quella del blocco dell'aliquota contributiva da versa a fini previdenziali nelle casse dell'Inps. Il valore contributivo sarà forfettario e bloccato al 27,72 per cento per la gestione separata delle partite Iva, si tratta di un'agevolazione che avrà valore solo nell'anno corrente.

Regimi dei minimi: doppia possibilità

La lotta delle partite Iva trova il suo più grande sbocco nella questione del regime dei minimi. Dal primo gennaio 2015 la con la legge di Stabilità è stato modificato interamente il regime contributivo di coloro che registrano un reddito ridotto. Coloro che riescono ad accedere al regime dei minimi durante l'anno corrente, possono scegliere tra due possibilità.

La prima è quella di prendere parte al nuovo regime dei minimi che prevede una tassazione forfettaria al 15% senza però imporre limiti di età né di durata. La seconda sarà quella di poter decidere di rientrare in corsa con il vecchio regime dei minimi che prevede la tassazione al 5% ma per una durata non superiore ai 5 anni e per un'età anagrafica non oltre i 35 anni.