Fine febbraio, data indicativa per la riforma della Scuola proposta dal Governo Renzi, con l'emanazione di un decreto e una legge delega. Quali saranno le novità nel comparto delle attività didattiche sul sostegno? Negli ultimi giorni si è tanto chiacchierato di un progetto mirante a istituire dei nuovi corsi di formazione, separati da quelli che ora comprendono il Tirocinio Formativo Attivo (Tfa sul sostegno o corso di specializzazione sul sostegno), ma quali saranno davvero i miglioramenti nel mondo della scuola per i docenti e per l'integrazione scolastica degli alunni che presentano difficoltà di apprendimento?

Si è parlato anche di corsi di formazione per tutti, o corsi di specializzazione sul sostegno differenti per disturbi specifici dell'apprendimento, ma quale il progetto definitivo proposto dal Governo e dal Miur?

Decreto scuola e Riforma sul sostegno: info brevi

In base alle dichiarazioni del Governo Renzi, e in maniera particolare del Premier, il Decreto scuola, ha l'obiettivo principe della formazione del personale della scuola, il reclutamento di insegnanti formati per le discipline che andranno a insegnare tramite il conseguimento titolo di abilitazione e l'istituzione di nuovi corsi di formazione differenti da quelli richiesti nella formazione ordinaria dei docenti curriculari con differenti classi di concorso e ordine di scuola. È possibile pensare che l'obiettivo del Governo Renzi, così come quello del Ministero della Pubblica Istruzione, sia quello di evitare che l'insegnamento nel ruolo di insegnante di sostegno diventi un modo di ottenere un posto nella scuola. (Si consideri anche che, e i docenti lo sanno bene, al termine del periodo di validità delle Graduatorie di istituto 2011/2014, o con l'esaurimento della prima fascia delle GaE, molti docenti, senza titolo di abilitazione sul sostegno, sono stati convocati per tale incarico, proprio per la mancanza di insegnanti con tale titolo di specializzazione). Dichiarazioni, dunque, quelle del Premier che sembrano trovare una sensibile applicazione nella realtà quotidiana della scuola, ma allora quali possono essere le soluzioni da adottare?



Il Decreto scuola previsto per la fine di febbraio prevede una differenziazione vantaggiosa per il miglioramento dell'integrazione e inclusione degli alunni affetti da determinati disturbi dell'apprendimento, rispetto ai corsi di formazione sul sostegno istituiti in questi anni. La proposta del Decreto scuola potrebbe essere quella dell'istituzione di corsi sulle attività didattiche sul sostegno  differenti per le diverse tipologie di disabilità e disturbi nell'apprendimento (DSA), che metterebbero in primo piano lo studente e allo stesso tempo la formazione dello stesso docente, che potrebbe meglio aiutare il soggetto interessato a tali problematiche. Al momento però il decreto scuola non è ancora definito e ci vorranno ancora alcuni giorni per poter avere delle informazioni chiare in materia di riforma: si era parlato del 22 febbraio, questa domenica, ma ancora la data è incerta, non si può che attendere la risposta del Governo e quella del Ministero della Pubblica Istruzione, che ancora restano fermi anche nell'applicazione della sentenza della Corte Europea che aveva condannato l'Italia ad assumere i docenti con almeno 36 mesi di servizio.