Prosegue senza sosta il dibattito riferito a pensioni lavoratori precoci e opzione donna: partendo dai primi non si può non evidenziare l'avvio del ciclo di incontri che di qui a data da destinarsi vedrà impegnati il ministro del lavoro Giuliano Poletti e le principali confederazioni sindacali, il tutto con il preciso intento di trovare una soluzione condivisa alle tante vertenze aperte lato previdenza. Il ministro sarebbe in particolare favorevole alla costruzione di un iter in deroga alla Legge Fornero che non conduca però a stravolgerne il senso, l'idea è infatti di quella lavorare in ottica flessibilità riconfigurando istituti previdenziali come quello della pensione anticipata e consegnando ai lavoratori strumenti 'nuovi' e maggiormente alla portata.

I requisiti di accesso a questi istituti verranno rivisti e resi meno stringenti, manovra questa di fondamentale importanza specie in ottica Pensioni lavoratori precoci. Passando invece all'opzione donna, l'omonimo Comitato appare sempre più attivo nel portare avanti la propria battaglia: di recente sono stati ribaditi i requisiti per poter partecipare alla class action in via di definizione contro l'INPS e sono stati concordati i prossimi incontri con gli avvocati che si occuperanno del caso.

Pensioni lavoratori precoci e opzione donna: programma Poletti e requisiti class action - Il vento sembra cambiato

Come accennato in apertura, il caso pensioni lavoratori precoci potrebbe presto essere interessato da importanti novità.

Nella giornata di ieri il ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti ha incontrato una delegazione delle principali confederazioni sindacali con ciò inaugurando un lungo iter che nelle intenzioni di governo e istituzioni dovrebbe condurre alla formulazione di una proposta di legge condivisa e accettata dai lavoratori.

Tante le proposte sul tavolo, dalla Quota 100 di Damiano al prestito INPS proposto dallo stesso Poletti sino ad arrivare al taglio alle pensioni d'oro ipotizzato dal presidente INPS Tito Boeri, una manovra questa che potrebbe fruttare allo Stato 4 miliardi di euro l'anno. In ottica pensioni lavoratori precoci appare indispensabile che si lavori ad un abbassamento dell'età pensionabile (al riguardo il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ha mosso più di un appello) e ad una riformulazione dei requisiti di accesso a pensione anticipata e prepensionamento.

L'ideale sarebbe una manovra ad hoc condotta per i soli lavoratori precoci, ma al momento una simile ipotesi non sembra essere presa in considerazione.



Passando dal caso pensioni lavoratori precoci all'opzione donna, il Comitato di riferimento continua con la propria opera di divulgazione e costruzione del percorso che porterà all'organizzazione di una class action contro l'INPS. Il Comitato Opzione Donna, capeggiato da Daniella Maroni, ha ormai eletto la propria pagina Facebook a centro divulgativo della propria campagna. Di recente sono stati ribaditi i requisiti stanti i quali le lavoratrici interessate recherebbero il diritto di partecipazione alla class action, eccoli riassunti in uno schema:



  • Aver compiuto entro il 31.12.2015 almeno 57 anni di età per le lavoratrici del settore privato e pubblico;
  • Aver compiuto entro il 31.12.2015 almeno 58 anni di età per le lavoratrici del settore autonomo;
  • Aver maturato entro il 31.12.2015 almeno 35 anni di contribuzione sia per le lavoratrici del settore privato e pubblico sia per le lavoratrici del settore autonomo.



Ricordiamo infine che sempre sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna è già disponibile per il download il modulo di adesione alla stessa class action indirizzata contro l'INPS. Noi seguiremo tutti gli sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.