Il tema della pensione anticipata continua ad alimentare le dichiarazioni in arrivo dalla politica, tanto che sta diventando un vero e proprio tormentone, così come era già accaduto con la riforma del lavoro mentre era ancora in fase di studio. Ora che il nuovo Jobs Act appare ormai agli sgoccioli, l'attenzione dell'esecutivo sembra poter tornare a concentrarsi sul comparto previdenziale. Ricordiamo che l'ultimo provvedimento effettivo sul campo da parte del Governo Renzi risale alla legge di stabilità 2015 approvata al termine dello scorso anno, con la quale si sono di fatto eliminate le penalizzazione imputabili ai lavoratori precoci a seguito dell'entrata in vigore della legge Fornero.

Lavoratori precoci, ecco i requisiti di legge per il pensionamento e le conseguenze potenziali sulla platea degli esodati

Stante la situazione appena descritta, tutti gli interessati potranno accedere al pensionamento anticipato con i requisiti precedenti, ovvero:

  • 42 anni e mezzo di contribuzione per gli uomini
  • 41 anni e mezzo di contribuzione per le donne

Resta però da sottolineare ancora una volta che a partire dal 1° gennaio 2016 a questi termini andranno aggiunti i mesi relativi all'adeguamento della previdenza rispetto alle aspettative di vita della popolazione italiana, pertanto i nuovi termini di contribuzione da maturare entro il 31 dicembre 2017 corrisponderanno a:

  • 42 anni e 10 mesi per gli uomini
  • 41 anni e 10 mesi per le donne

Vi è, inoltre, da segnalare che la misura potrebbe avere degli effetti sulle salvaguardie degli esodati, liberando di fatto dei posti in graduatoria, visto che molti di questi soggetti potrebbero decidere di utilizzare la sanatoria rivolta ai precoci per accedere al pensionamento.

Lavoratori Quota 96 della scuola e prepensionamenti con opzione donne: il punto della situazione

Resta un tema molto dibattuto anche quello dei lavoratori Quota 96, ovvero di insegnanti e personale ATA che nell'ormai lontano 2011 hanno perso la possibilità di ottenere la quiescenza a causa di una svista nella legge Fornero.

I lavoratori hanno appreso negli ultimi giorni la notizia riguardante la decisione del Miur di ricorrere in appello rispetto ad una sentenza avvenuta lo scorso novembre a Salerno, poiché a 42 dipendenti pubblici quota 96 sarebbe stato consentito di ottenere il pensionamento secondo i requisiti di legge antecedenti l'ultima riforma.

Sulla questione regnerà l'incertezza almeno fino al prossimo aprile, quando si conoscerà l'esito dell'appello. Arriverà invece a breve l'esito finale dell'emendamento proposto da Sel al Decreto Mille proroghe, con il quale si chiede di estendere i benefici del pensionamento anticipato con opzione donna e calcolo contributivo per tutto l'arco del 2015 e del 2016. L'esito appare incerto, ma sullo sfondo i comitati opzione donna sono già pronti all'ennesima azione di protesta, attraverso la preparazione di una class action in difesa del proprio diritto di accedere al pensionamento.

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