Oggi giornata importantissima sul piano delle riforme considerate come più necessarie al momento per il nostro paese. Infatti è prevista una seduta del Consiglio dei Ministri in cui verranno discusse molte questioni cruciali e molto attese da tanti, tra cui la riforma del lavoro e quella delle pensioni. Ovviamente come è facile ipotizzare il vero mattatore della giornata sarà ancora una volta il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il quale già stamattina si è lasciato andare alle prime dichiarazioni attraverso la sua pagina ufficiale di Facebook.

Il premier infatti ha confermato che oggi arriveranno importanti novità. "Oggi è il giorno atteso da anni" questa la frase sibillina con la quale il Premier annuncia notizie determinanti per quanto concerne il Jobs Act.

Infatti quest'oggi in Consiglio dei Ministri dovrebbe essere presentato un terzo decreto legislativo con il quale, sempre secondo le parole di Renzi, verranno rottamati i Cococo e i Cocopro. Questo sempre secondo il Presidente del Consiglio porterà ad un vero e proprio scrostamento delle posizioni di rendita. Il post in questione che ovviamente ha sollevato moltissimo interesse e una grande mole di commenti è stato accompagnato anche dalla presenza dell'Hashtag #lavoltabuona.

Un Matteo Renzi dunque molto spavaldo e molto sicuro del fatto che le novità enunciate oggi porteranno un grande cambiamento e l'apprezzamento dei molti che aspettano da tempo novità importanti in merito alla questione.

Tuttavia non tutti sono così entusiasti di queste dichiarazioni. A cominciare dai sindacati che attraverso i propri rappresentanti hanno manifestato apertamente tutte le loro perplessità e preoccupazioni riguardo il tema del lavoro e anche quello relativo alle pensioni.

Addirittura vi è stato chi come il leader della Fiom Cgil Maurizio Landini ha bollato come totalmente sbagliate le scelte del governo Renzi per quanto concerne il tema del lavoro. In quanto secondo il sindacalista rendere i licenziamenti più facili non aiuterà il nostro paese a creare nuovi posti di lavoro. Egli afferma ancora che non è questa la strada giusta per riformare il paese dal punto di vista dell'Economia e del lavoro.