La FLC Cgil (rappresenta il pubblico impiego e la scuola), un ramo del sindacato guidato da Susanna Camusso, ha diffuso un comunicato relativo ad un'eventuale riforma delle Pensioni che dovrà essere affrontata dal governo Renzi: 'La riforma Fornero ha cambiato il nostro sistema pensionistico mettendo a dura prova le aspettative di tutti i lavoratori che miravano a realizzare dei progetti al termine della vita lavorativa. Allungando l'eta della pensione si è aumentata la disoccupazione giovanile creando un vero e proprio problema sociale'.
La Cgil mette in evidenza cinque punti da affrontare per risolvere queste problematiche.
Prima di tutto, inserire la flessibilità per i lavoratori in uscita tornando, sostanzialmente, alla vecchia pensione di anzianità che permetteva di lasciare il lavoro con un minimo di 60 anni di età. Ricordiamo che questa norma è stata cancellata proprio dalla riforma Fornero, approvata nel 2011. Secondo quando specificato dal sindacato, come secondo punto, il pensionamento potrà avvenire anche con un'età contributiva di 40 anni per tutti senza alcuna distinzione.
Come terzo punto, la Cgil chiede al governo di cancellare definitivamente l'innalzamento dei requisiti per la pensione in funzione della cosiddetta 'speranza di vita' che, già a partire dal 2016, incrementerà di 4 mesi i requisiti per il pensionamento.
Altra questione quella relativa ai Quota 96, lavoratori del comparto scuola (insegnanti e personale Ata) che, nonostante abbiano raggiunto i requisiti per lasciare il lavoro, sono costretti a rimanere in servizio per un errore contenuto nella legge Fornero. Il sindacato auspica che nel prossimo decreto in approvazione il 20 febbraio possa essere inserito un provvedimento che risolva questa problematica.
Infine, come ultimo punto presente sulla nota sindacale si chiede al governo Renzi di innalzare il trattamento pensionistico minimo in Italia, in considerazione degli importi piuttosto bassi erogati e dell'aumento della pressione fiscale degli ultimi tempi.