Riprende l'approfondimento sulla riforma Pensioni 2015 e opzione donna: le ultime news di oggi, venerdì 6 febbraio, ci portano a discutere sull'emendamento presentato da Sel al decreto Milleproroghe e sulla possibile presentazione di una class action da parte dei comitati opzione donne. Questi sono giorni frenetici in vista di una riforma del sistema previdenziale italiano. Il Premier Renzi, dopo aver chiuso il semestre europeo lo scorso mese, ha incassato il parere favorevole della Germania attraverso la figura di Angela Merkel in previsione di una futura riforma delle pensioni da adottare entro i prossimi dieci mesi.

Gli addetti ai lavori sottolineano come l'incontro bilaterale di fine gennaio possa aver garantito al primo ministro del governo italiano quella fiducia dall'Europa per imprimere un'accelerata decisiva alle riforme, tra cui appunto quella delle pensioni, tanto da dichiarare a fine colloquio "l'Italia può e deve mettere il turbo, guai a chi pensasse di rallentare". Ma in che modo il governo Renzi intende muoversi nel prossimo futuro? 

Riforma pensioni 2015 e opzione donna, news 6/02: la nomina di Tito Boeri cambia le carte in tavola, si muove Sel

In merito alla futura riforma pensioni di Renzi, occorre sottolineare come in questi giorni la discussione sull'opzione donna sia tornata prepotentemente sotto la luce dei riflettori.

Gli esperti ricorderanno che a fine novembre era arrivato l'ennesimo stop da parte del Governo, no che impediva ad oltre 7 mila lavoratrici di esercitare l'opzione donna fino al 31 dicembre 2015 grazie alla legge Maroni del 2004, legge che permette alle donne di raggiungere la pensione anticipata con calcolo contributivo anziché retributivo.

Perché Boeri giocherebbe un ruolo decisivo in questo ambito? In attesa che il neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella firmi il decreto con cui verrà sancito in via ufficiale il suo insediamento all'Inps, Tito Boeri ha dichiarato espressamente che occorrerà intervenire da subito sulle pensioni d'oro, le quali potrebbero subire una tassazione nell'ordine del 30% a partire dai 3 mila euro, una misura che garantirebbe un risparmio di 4 miliardi di euro l'anno, soldi che tornerebbero poi utili in previsione di una riforma dell'istituto della pensione anticipata e non solo. 

In attesa dunque del via ai lavori da parte del governo Renzi per la riforma pensioni 2015, è importante sottolineare l'emendamento presentato negli ultimi giorni da Sinistra Ecologia e Libertà - sempre in riferimento all'opzione donna - al decreto Milleproroghe, con cui si chiede di ottenere una proroga non soltanto fino al 31 dicembre 2015, come richiesto qualche mese fa, ma anche per tutto il 2016.

Tutto lascia pensare che stavolta il Governo possa dare il via libera alla proroga, sopratutto ora che Renzi è riuscito a convincere l'Europa sugli investimenti (da non sottovalutare nemmeno il ruolo che il nuovo presidente dell'Inps giocherà nei prossimi mesi). Nel frattempo, notizia delle ultime ore, i comitati opzione donna stanno spingendo nel presentare una class action al Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Per restare aggiornati sul tema pensioni cliccate il tasto 'Segui' in alto a destra.