Si attendeva la nomina del nuovo Presidente dell'Inps, il professore della Bocconi di Milano, Tito Boeri (nomina sponsorizzata e fortemente voluta dallo stesso premier Matteo Renzi), per dare un'accelerata al processo riformistico del sistema previdenziale italiano. La designazione di Boeri è avvenuta e adesso il governo dovrebbe procedere alle riforme, avendo nel mirino principalmente la legge sulle Pensioni targata Fornero del dicembre 2011.

Come è ormai noto, nel mirino del neopresidente dell'Inps vi è innanzitutto il ricalcolo contributivo per tutte le pensioni superiori ai 90mila euro, le cosiddette "pensioni d'oro", con lo scopo di riportare quell'equità e quell'equilibrio che sino ad oggi sono mancati nel sistema previdenziale.

Revisione a tutto vantaggio di chi percepisce una pensione inferiore ai 500 euro al mese e fa fatica o addirittura non arriva a fine mese.

Altre novità del processo riformistico del sistema previdenziale, novità che trovano una sponda anche nel governo ed in particolare nel Ministro del lavoro Poletti, sono la rivisitazione dei meccanismi di uscita anticipata e i prepensionamenti e la proroga dell'opzione donna, così come richiesto e caldeggiato da più parti. Circa le modalità per consentire l'uscita anticipata, emergono subito le diversità tra le forze politiche e sociali ed all'interno delle stesse. Le differenti scuole di pensiero sui meccanismi di uscita anticipata da adottare, sono assurdamente di ostacolo all'attuazione di un principio condiviso.

C'è chi opta per l'uscita a quota 100 (come il Presidente della Commissione Lavoro della Camera on. Cesare Damiano), chi indica nel prestito pensionistico (vedi il Ministro Poletti) la soluzione migliore, chi preferisce il part time per dare il via alla "staffetta generazionale", evitando così di toccare età e contributi della legge Fornero.

Novità potrebbero arrivare, con un contributo ed una spinta alla scelta condivisa, anche dall'attuazione delle norme per i prepensionamenti del personale in esubero della Pubblica Amministrazione e delle Province in particolare. Il mese di febbraio è arrivato e con esso, come annunciato non molto tempo fa da parte del Governo, ci aspettiamo anche la riforma del sistema previdenziale. Staremo a vedere. Noi seguiremo lo sviluppo del dibattito, voi intanto seguiteci come sempre.