Continua a tenere banco sugli scranni del Governo il dibattito relativo all'opzione contributivo donne, sulla flessibilità con la quota 100 e il mini prestito Inps. Il Governo Renzi da tempo è determinato a chiedere che venga fatta una riforma delle pensioni che tenga conto di più flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Due fra le ipotesi che sono state ampiamente dibattute sono: la pensione anticipata a 62 anni - avanzata da Cesare Damiano - e la quota 100.

L'ipotesi del presidente della Commissione Lavoro sembra raccogliere maggiori consensi al di fuori del Parlamento mentre all'interno la proposta viene appoggiata solo da una minoranza del Partito Democratico, di cui Damiano fa parte.

L'altra ipotesi di riforma Pensioni è la quota 100, quota che il lavoratore dovrebbe raggiungere attraverso la somma dell'età anagrafica e dell'età contributiva. La quota 100, caldeggiata dal ministro del Lavoro Poletti e dal Governo Renzi, potrebbe essere portata avanti per concludere il progetto di riforma pensioni intrapreso.

Riforma pensioni 2015: il mini prestito Inps da 700 euro al mese sui banchi del Governo Renzi

Un'altra soluzione messa in campo proprio per dare una parvenza di flessibilità che il Governo chiede è il prestito Inps. Il prestito non sarebbe altro una sorta di mini anticipo della pensione di circa 700 euro - secondo le ultime indiscrezioni - che verrebbe concesso a quei lavoratori che si trovano a due tre anni alla pensione e rimangono senza lavoro.

Tutte le proposte avanzate finora sembrano essere valide ma dovranno essere discusse tra il Governo e le parti sociali. Potrebbero essere infatti i sindacati, con Cgil, Cisl e Uil in testa, a poter fare l'ago della bilancia andando concludere l'iter di riforma pensioni 2015.

Riforma pensioni 2015: opzione contributivo donne, ci saranno interventi entro fine primavera?

Un altro problema che il Governo Renzi è chiamato a risolvere è la spinosa situazione dell'opzione contributivo donne. Tanti si stanno chiedendo se sarà prorogata l'opzione per le pensioni contributive oppure no. Al momento, non si registrano segnali positivi dal Governo tanto da spingere il capogruppo del Comitato Opzione Donne, Daniella Maroni, a indire una battaglia contro Governo ed Inps con una class action al Tar per cercare di ottenere la revoca o, almeno, la modifica delle circolari Inps N° 35 e 37 del marzo 2012 che bloccano di fatto l'acceso alla pensione a migliaia di lavoratrici.